Biblioteche: differenze tra le versioni
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La nuova Biblioteca Comunale, costituita nell'ex convento di San Niccolò, cominciò ad essere trasferita già nel 1879 in un locale delle Scuole Comunali e nel 1890 nel Convento di Sant'Anna. Nel 1876 si era arricchita con il deposito temporaneo (decennale) della Biblioteca Jacobilli, ma nel 1884, avvenne, in anticipo, la restituzione. I primi problemi dei neobibliotecari sono legati alla carenza di materiale bibliografico moderno e popolare che non consente l'apertura al pubblico del servizio.Nel 1888 Leandro Ceccarelli, direttore, precisava che era stato fatto l'inventario di tutte le opere presenti, sia a stampa che manoscritte giungendo a quasi 10.000 volumi. Intanto erano avvenute consistenti modifiche patrimoniali. Nel 1878 erano stati scambiati con il libraio Rossi di Roma 380 non meglio precisati doppi, in cambio di volumi del Graevius, Lallengre, ecc. e dei 250 volumi della Collezione dei Classici Italiani. Nel 1920 verrà acquistata la Biblioteca del prof. Antonio Mancinelli costituita, in particolare, da preziosissime trascrizioni d'archivio. Ma ormai la storia continua nel segno di mons. Faloci, studioso di fama internazionale che riuscirà a riportare [[Palazzo Trinci]] alla proprietà comunale trovando così degna sede alla Biblioteca. Non solo: il Faloci donerà al Comune il suo ricco patrimonio bibliografico costituito da quasi 25.000 volumi, da 266 preziosi manoscritti e il catalogo completo delle sue opere.<br> | La nuova Biblioteca Comunale, costituita nell'ex convento di San Niccolò, cominciò ad essere trasferita già nel 1879 in un locale delle Scuole Comunali e nel 1890 nel Convento di Sant'Anna. Nel 1876 si era arricchita con il deposito temporaneo (decennale) della Biblioteca Jacobilli, ma nel 1884, avvenne, in anticipo, la restituzione. I primi problemi dei neobibliotecari sono legati alla carenza di materiale bibliografico moderno e popolare che non consente l'apertura al pubblico del servizio.Nel 1888 Leandro Ceccarelli, direttore, precisava che era stato fatto l'inventario di tutte le opere presenti, sia a stampa che manoscritte giungendo a quasi 10.000 volumi. Intanto erano avvenute consistenti modifiche patrimoniali. Nel 1878 erano stati scambiati con il libraio Rossi di Roma 380 non meglio precisati doppi, in cambio di volumi del Graevius, Lallengre, ecc. e dei 250 volumi della Collezione dei Classici Italiani. Nel 1920 verrà acquistata la Biblioteca del prof. Antonio Mancinelli costituita, in particolare, da preziosissime trascrizioni d'archivio. Ma ormai la storia continua nel segno di mons. Faloci, studioso di fama internazionale che riuscirà a riportare [[Palazzo Trinci]] alla proprietà comunale trovando così degna sede alla Biblioteca. Non solo: il Faloci donerà al Comune il suo ricco patrimonio bibliografico costituito da quasi 25.000 volumi, da 266 preziosi manoscritti e il catalogo completo delle sue opere.<br> | ||
Tra le altre dotazioni vanno ricordate: 31 preziosi disegni del '600 per macchine di altare, i 600 disegni e taccuini di appunti dell'architetto Giuseppe Piermarini, le 1.200 lastre originali del fotografo Rinaldo Laurentini, i circa 1.000 disegni tecnici relativi alla progettazione dello stabilimento per la lavorazione dello zucchero di Foligno.<br> | Tra le altre dotazioni vanno ricordate: 31 preziosi disegni del '600 per macchine di altare, i 600 disegni e taccuini di appunti dell'architetto Giuseppe Piermarini, le 1.200 lastre originali del fotografo Rinaldo Laurentini, i circa 1.000 disegni tecnici relativi alla progettazione dello stabilimento per la lavorazione dello zucchero di Foligno.<br> | ||
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Versione delle 10:54, 8 nov 2021
Il libro a Foligno è stato oltre che un mezzo di informazione e di comunicazione, anche un oggetto di produzione. A Pale, lungo il corso del fiume Menotre, sorsero le più antiche cartiere d'Italia e a Foligno furono allestiti i torchi di una delle più antiche tipografie italiane, quella di Numeister-Orfini, da cui uscì la prima edizione della Divina Commedia. Un primo quadro della situazione bibliotecaria folignate possiamo averlo dal Compendio della storia di Fuligno scritto da Giuseppe Bragazzi nel 1859. Questi notava, tra le altre, la Biblioteca del Seminario dono del benemerito Jacobilli "una volta ricca di ottomila volumi, fra i quali molti preziosi manoscritti. V'è in fine un'altra Biblioteca formata di depositi di particolari, i quali, senza perdere la proprietà, permettono, durante il tempo del deposito, che si leggano da chiunque acceda al locale dove sono riuniti".
Biblioteca Comunale "Dante Alighieri"
La nuova Biblioteca Comunale, costituita nell'ex convento di San Niccolò, cominciò ad essere trasferita già nel 1879 in un locale delle Scuole Comunali e nel 1890 nel Convento di Sant'Anna. Nel 1876 si era arricchita con il deposito temporaneo (decennale) della Biblioteca Jacobilli, ma nel 1884, avvenne, in anticipo, la restituzione. I primi problemi dei neobibliotecari sono legati alla carenza di materiale bibliografico moderno e popolare che non consente l'apertura al pubblico del servizio.Nel 1888 Leandro Ceccarelli, direttore, precisava che era stato fatto l'inventario di tutte le opere presenti, sia a stampa che manoscritte giungendo a quasi 10.000 volumi. Intanto erano avvenute consistenti modifiche patrimoniali. Nel 1878 erano stati scambiati con il libraio Rossi di Roma 380 non meglio precisati doppi, in cambio di volumi del Graevius, Lallengre, ecc. e dei 250 volumi della Collezione dei Classici Italiani. Nel 1920 verrà acquistata la Biblioteca del prof. Antonio Mancinelli costituita, in particolare, da preziosissime trascrizioni d'archivio. Ma ormai la storia continua nel segno di mons. Faloci, studioso di fama internazionale che riuscirà a riportare Palazzo Trinci alla proprietà comunale trovando così degna sede alla Biblioteca. Non solo: il Faloci donerà al Comune il suo ricco patrimonio bibliografico costituito da quasi 25.000 volumi, da 266 preziosi manoscritti e il catalogo completo delle sue opere.
Tra le altre dotazioni vanno ricordate: 31 preziosi disegni del '600 per macchine di altare, i 600 disegni e taccuini di appunti dell'architetto Giuseppe Piermarini, le 1.200 lastre originali del fotografo Rinaldo Laurentini, i circa 1.000 disegni tecnici relativi alla progettazione dello stabilimento per la lavorazione dello zucchero di Foligno.
Nel 1998, la Biblioteca Comunale è stata collocata in un nuovo edificio nel centro della città, a ridosso di Palazzo Trinci, con ingresso in piazza del Grano. Attigua è anche la Biblioteca dei Ragazzi. Nel 2009, nel corso delle Celebrazioni Dantesche, in ricordo della Prima Edizione a stampa della Divina Commedia avvenuta a Foligno nel 1472, la Biblioteca è stata intitolata a Dante Alighieri. Così sulla facciata della Biblioteca, in piazza del Grano, sono state collocate, sulla base di un supporto d’acciaio, lastre in pietra dove compare la prima e l’ultima pagina della Divina Commedia.
La Biblioteca Comunale Dante Alighieri, distribuita su quattro piani più un piano interrato, dispone di:
- circa 150.000 Volumi
- 1.638 Cinquecentine
- 2.200 testate periodiche
- 2.667 Edizioni del '600
- 1.228 Lastre Laurentini
- 712 Manoscritti
- 3.863 Edizioni del '700
- 25.000 Fotografie
- 229 Incunaboli
- oltre 400 Stampe antiche
- Fondo Faloci Pulignani, con oltre 25.000 documenti catalogati in SBN
- Fondo Mancinelli
- Codici
- Disegni Giuseppe Piermarini
- Lastre Rinaldo Laurentini
- Fototeca
- Fondi antichi e fondi dei conventi soppress
- Fondo moderno. Monografie
- Fondo moderno. Periodici
- Stampe e incisioni
La Biblioteca dei ragazzi mette a disosizione:
- circa 9000 volumi
- periodici
- fumetti
- libri a lettura facilitata
- libri in lingua straniera
Sezione di Archivio di Stato di Foligno
Istituito nel 1957 con sede in Palazzo Trinci, presso l'Archivio di Stato si conservano 1.165 pergamene del Fondo Diplomatico: di particolare interesse i privilegi confirmatori di papi e imperatori, tra cui quello di Innocenzo II del 1138.
Notevole la raccolta dell'"Archivio delle 6 Chiavi", che conserva la parte più antica della documentazione folignate, così chiamata per il fatto che nel 1478 il Consiglio Comunale decise di far costruire una cassa per custodirvi i documenti più importanti e dispose che della serratura fossero fatte sei chiavi da distribuire ai sei Priori della città.
Interessante la raccolta degli Statuti Comunali e delle Corporazioni, facenti parte del fondo chiamato Archivio Priorale. Scarsissima e indiretta è la documentazione relativa al periodo della Signoria dei Trinci (1305-1439), abbondanti sono invece le fonti a partire dalla seconda metà del secolo XV. Notevole è anche l'Archivio Notarile (1341-1889) con oltre 5.000 pezzi.
Tra gli altri fondi vanno menzionati: gli Archivi della Congregazione di Carità (1400-1916), l'Archivio Benedetti Roncalli, l'Archivio dell'Accademia Fulginia (1759-1831).
Biblioteca Lodovico Jacobilli
La Biblioteca Jacobilli è, storicamente, la biblioteca del Seminario vescovile di Foligno che fu inaugurato nel 1649. Il primo documento che testimonia dell’esistenza della biblioteca presso di esso è del 1650. Ma fu soprattutto grazie alla donazione del dotto sacerdote folignate Lodovico Jacobilli che la biblioteca del Seminario acquistò dimensione e valore, oltre che, in seguito, la denominazione. I libri e i documenti donati da Jacobilli furono, come risulta dall’inventario che il donatore compilò al momento della consegna, nel 1662, poco più di 5.000. Ad essi se ne aggiunsero altri 3.500 nel 1664 quando Lodovico morì. Una biblioteca considerevole per il numero e per la qualità delle opere, che interessano la storia, il diritto, la filosofia, la teologia e altre scienze, ma importante anche per il fatto che lo Jacobilli la lasciò in eredità al Seminario di Foligno per "benefitio publico".
Nel porre come condizione testamentaria che la biblioteca del Seminario acquisisse una finalità “pubblica”, Jacobilli si pose nel gruppo di testa degli studiosi che intravidero il futuro pensando la cultura come un patrimonio sì da custodire, ma soprattutto da condividere. Il Seminario, dunque, doveva custodire gelosamente i libri, ma anche aumentarli e soprattutto metterli a disposizione degli studiosi. Impegni questi che non sempre furono onorati con uguale solerzia.
Il secolo XIX vide i trambusti e i sovvertimenti provocati dalla rivoluzione francese e dal successivo impero napoleonico e più tardi dal movimento che portò alla fine dello Stato Pontificio e all’unità d’Italia.
La ripresa avvenne verso la fine dell’Ottocento grazie alle cure di mons. Michele Faloci Pulignani, ma le vicende belliche, in modo particolare il bombardamento aereo che colpì Foligno nel 1943, costituirono una nuova battuta di arresto. Finché nel 1963 la biblioteca rimessa in piedi fu inaugurata e da allora continua il proprio servizio fino a oggi.
La diocesi di Foligno e la direzione della biblioteca (affidata per quasi un trentennio alla passione e alla tenacia di mons. Francesco Conti, memori della consegna data al Seminario dallo Jacobilli al momento della fondazione per benefitio publico, ha perseguito con tenacia le seguenti linee di sviluppo: apertura regolare al pubblico, accoglienza dei lettori in locali dignitosi e accoglienti, sviluppo e aggiornamento del patrimonio bibliografico (nel 1963 la biblioteca contava circa 24.000 unità librarie, circa 80.000 all’inizio del nuovo millennio, attualmente sono circa 100.000 volumi).
La diocesi, sotto la guida del vescovo mons. Arduino Bertoldo, ha affrontato l’onerosa opera di approntare per la biblioteca e gli archivi, diocesano e capitolare, una nuova e ben più dignitosa e funzionale sede in un palazzo storico della città. Il trasferimento della biblioteca e degli archivi diocesani presso la nuova sede in Piazza San Giacomo 1 è avvenuto il 21 giugno 2008; la complessa operazione fu organizzata e gestita da mons. Dante Cesarini, dal 2003 direttore della storica istituzione bibliotecaria folignate.
Lo sviluppo e l’incremento del patrimonio della Jacobilli è proseguito anche con il vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi (arrivato a Foligno nell’ottobre del 2008); da ricordare, tra l’altro, il versamento, da lui voluto, della biblioteca della Curia vescovile, facendo di fatto diventare la Jacobilli biblioteca diocesana. A conferma di ciò la recente (2018) acquisizione dell’importante biblioteca personale del vescovo folignate, mons. Giovanni Benedetti.
Biblioteca Archivio Paolo Maffei
L'archivio comprende circa 12000 libri, oltre a riviste, fotografie, documentazione di viaggio, antichi giornali raccolti dai membri della famiglia Maffei-Cimarelli dalla seconda metà del 1800. Cuore della raccolta sono i libri, le carte e ai documenti audio del noto astronomo Paolo Maffei, scomparso nel 2009. Un catalogo completo dei documenti è in corso di realizzazione: i libri gia' catalogati (9161) sono accessibili in rete tramite il sito web del sistema SEBINA-OPAC . Di seguito una panoramica generale sui contenuti dell'archivio.
Libri
- Testi scientifici di Astronomia (in inglese, francese, russo e tedesco: sistema solare, stelle, galassie, cosmologia)
- Atlanti e cataloghi astronomici scientifici
- Riviste scientifiche di astronomia (alcune del XIX secolo)
- Riviste italiane di astronomia amatoriale: L'Astronomia, UAI-astronomia, Orione, Nuovo Orione, Le Stelle, Il Cielo, Coelum-astronomia, Sapere, Le Scienze
- Riviste straniere di astronomia amatoriale: L'Astronomie, Mercury, Sky & Telescope, Ciel et Terre, SkyNews, Astronomy and Geophysics
- Testi di divulgazione scientifica
- Schedario ed archivio dell'attività di divulgazione scientifica svolta da Paolo Maffei: libri, articoli, interviste
- Schedario ragionato, da lui redatto, delle pubblicazioni scientifiche astronomiche (nel mondo) dagli anni '60 agli'80
- Testi e materiali, tecnici e divulgativi, sulle imprese spaziali
- Emeroteca e videoteca con i documenti relativi ai terremoti umbri
- Testi contemporanei e documenti antichi di storia della scienza
- Testi contemporanei e documenti antichi di storia dell'astronomia
- Opera Omnia di Galileo Galilei e libri antichi e recenti sulla questione galileiana
- Epistemologia e dialogo tra scienza e fede
- Storia romana ed archeologia
- Autori greci e latini
- Storia (La documentazione più ricca e rara riguarda la città di Roma lungo tutta la sua storia; il '700 e l'età napoleonica in Italia ed in Francia, il '900 fascista e la II guerra mondiale)
- Libri di storia della musica classica ed operistica
- Libretti d'Opera e programmi di sala ( dal primo '900)
- Tutti i libri, programmi di sala e vari documenti relativi al Festival dei 2 Mondi di Spoleto dalla sua origine
- Letteratura italiana e francese
- Arte e turismo
- Guide, pubblicazioni e rivista del Touring Club Italiano (dall'inizio del '900)
- Fumetti, in particolare dagli anni '30 ai '70
- Libri, documenti e riviste sulla storia di Foligno
- Libri di famiglia dal XIX secolo ad oggi (narrativa, scolastici e quaderni di quattro generazioni, libri di viaggio, giornali e riviste..)
- Testi universitari di matematica del XIX e del XX secolo
- Materiale teologico, pastorale e devozionale (dal XIX al XX secolo)
- Documenti e testi sull'attività agricola relativi a tutto il XX secolo: libretti colonici, amministrazione, associazioni...
- Fotografie e documenti manoscritti dalla metà del XIX a tutto il XX secolo (soprattutto a carattere familiare e locale)
Musica
- Nastri magnetici (circa 200)
- Audiocassette (circa 470)
- CD-ROMs (circa 2000)
- Dischi LP vinile (circa 1900)
- Dischi a 78 giri (circa 70)
- Registrazioni VHS di Opere (circa 80)