Rione Badia

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Arme

Soldato Romano a cavallo


Origine

XV Secolo


Compagnie
  • Abbatiae

Corporazioni
  • Mugnai

Sede

Via Giuseppe Garibaldi


Taverna

Hostaria del Centurione


Nome di battaglia


Galleria Foto



Origine

"Lodovico Jacobilli: Assegna de’ Confini delle 17 Compagnie, o Contrade, overo Rioni, de’ quali è divisa la Città di Foligno."
Abbadia, è divisa in fuochi n° lóó. principia dalla Porta dell’Abbadia, e si stende per retta linea per sino a tutta la casa delli eredi della Sig.ra Pier’Antonia Campana, hoggi della moglie del Capitano
Bernardino Frenfanelli, e le case di contro; dividendo questa compagnia, e la seguente due Borghi contigui. Si stende di sopra a mano destra verso le Poelle sino alla Chiesa della Madonna della Consolazione;
verso la Croce a mano sinistra di detta Porta dell’Abbadia arriva appresso alli Monasteri della Croce, di S. Elisabetta, e di S. Orsola, che le sono termini, e confini. Verso Fossa Cieca comprende tutte le
case de’ Rubini, della Chiesa di S. Benedetto, et altre contigue per sino alla strada che porta all’Oratorio, et alla Chiesa dell’Annuntiata, con tutta la Contrada di S. Salvatore Piccolo, e tutti li Borghi
essistenti in detti confini. Ha per lati li Giotti, la Croce, e le Poelle. Questa Compagnia faceva per arme una Badia: e fu così denominata dalla Badia di S. Salvatore.

Si ha ragione di ritenere che la Contrada si sia formata attorno alla Badia Benedettina, conosciuta oggi come Chiesa di San Salvatore. E' probabile che l'Abate reggente la comunità monastica abbia
rappresentato anche l'autorità civile prima della costruzione delle mura civiche. Con l'abbandono da parte dei monaci della Badia ed il loro trasferimento a Sassovivo si trovò di fatto costituita una Contrada.
Le prime tracce della Contrata Abbatiae si hanno nel XV secolo. Successivamente in tutti gli scritti tramandatici troviamo la Contrada trascritta sempre al primo posto; non è dato di sapere se questo ordine
sia casuale o voglia rappresentare qualche forma ordinaria, sicuramente non è alfabetica. Si suppone che possa rappresentare l'importanza del rione o la popolosità. L’Arme attuale, un Soldato Romano a cavallo,
si è delineata nel XIX secolo, rompendo completamente con la tradizione iconografica precedente ed anche questa compare per la prima volta nella Sala delle Armi.

Storia Moderna

 
Nella rideterminazione del 1946, il Rione Badia è rimasto sostanzialmente com’era ai tempi dello Jacobilli, perdendo una parte di territorio che si addentrava nell’attuale Croce Bianca. Il finto nome del suo
Cavaliere è l’Ardito. Ad oggi il Rione ha vinto 3 Palii, uno nel 1975 e due nel 1983, tutti sotto il priorato di Giampaolo Properzi. E’ il Rione che manca da più tempo alla vittoria. Il Rione ha il curioso
primato di essere stato il primo a pagare un Cavaliere per partecipare alla Giostra. Nel 1982 infatti, Fabio Cruciani, che aveva sempre corso per il Contrastanga fin da giovanissimo, cambiò casacca in favore
del Badia dietro, si dice, un compenso di quattro milioni di lire. I suoi ex contradaioli non la presero bene, tanto che il Priore Giampaolo Properzi dovette circondarsi di guardie del corpo per proteggere
la propria incolumità. Fino a quel momento la partecipazione alla Giostra come Cavaliere era sempre stata a titolo gratuito, per orgoglio personale e spirito di competizione. Per la cronaca, in quell’anno
il Contrastanga vinse la Giostra della Rivincita, con Mauro Fondi su Stellina, mentre Cruciani dovette attendere l’anno successivo. I contradaioli del Badia, in particolare durante il periodo del priorato
del vulcanico Giampaolo Properzi, si sono spesso distinti per iniziative goliardiche o provocatorie, sopperendo in tal modo alla mancanza di vittorie. Furono i primi che, ai piatti di fagioli e cotiche, ne
affiancarono degli altri più ricercati, dando il pretesto per aprire le taverne in maniera continuativa. Si racconta che negli anni Settanta un "commando" di Badioli riuscì nell'impresa di arrampicarsi sui
muri del Palazzo Comunale e di trafugare il grande stendardo, proprietà del Comune, che annuncia la Giostra, mettendo in imbarazzo le locali forze di polizia. Altro colpo da maestro fu quello di "rapire"
tutte le bandiere del Contrastanga e rilasciarle dietro il riscatto di una bruschetta a bandiera. La goliardia rionale ha messo a segno molti colpi che rimane difficile da racchiudere in una pagina; va dato
atto ai Badioli di aver praticamente istituito la "Notte degli Scherzi". Vanno pure citate le "provocazioni" come quella di rimuovere la statua di Garibaldi, dall'omonima piazza, per renderle il nome originale
seicentesco di Piazza dell'Abbadia.

Albo d'oro

Giostra Palio L'Ardito Giostra Palio L'Ardito Giostra Palio L'Ardito Giostra Palio L'Ardito
1975 Sergio Villa

su Sintassi

1983 - S Fabio Cruciani

su Veronica

1983 - R Fabio Cruciani

su Veronica

2017 - R Cristian Cordari

su Agnesotta

Bibliografia

  • "I Rioni di Foligno - Tradizione e Storia" - Bruno Martinelli - Associazione Orfini-Numeister - Foligno 1994
  • "Rione Spada - Giostra della Quintana 1946" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 2007
  • "Giostra della Quintana 1946 - I protagonisti" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 1996
  • "1946:nonsoloquintana" - Lanfranco Cesari, Domenico Doni, Franco Bosi - Foligno 1996
  • "Discorso della Città di Foligno - Cronologia dei Vescovi, Governatori, e Podestà, ch'hanno retto essa Città." - Ludovico Jacobilli - Foligno 1646
  • La Gazzetta di Foligno
  • Ente Giostra della Quintana
  • http://quintana.altervista.org/
  • Cento Lire - Blog
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