Rione La Mora: differenze tra le versioni

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Sig. Vincenzo, e Sig. Onofrio Barnabò, li Massei, il Borgo del Sig. Antonio Barnabò, e Sig. Silvestro Brancaleoni e case contigue, li Cattani, li Cardonij, li Germani; et il Borgo del Sig. Gio. Antonio Unti.
Sig. Vincenzo, e Sig. Onofrio Barnabò, li Massei, il Borgo del Sig. Antonio Barnabò, e Sig. Silvestro Brancaleoni e case contigue, li Cattani, li Cardonij, li Germani; et il Borgo del Sig. Gio. Antonio Unti.
Confina verso S. Domenico con li Franceschi; verso S. Carlo con l’Ammanniti, verso il Trebbio con li Spavagli.”
Confina verso S. Domenico con li Franceschi; verso S. Carlo con l’Ammanniti, verso il Trebbio con li Spavagli.”
 
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Il nome e lo stemma della Contrada si vogliono far derivare da un albero di gelso (in dialetto mora) presente in una piazza del Rione, in realtà l'albero presente nello stemma ha un valore puramente simbolico
Il nome e lo stemma della Contrada si vogliono far derivare da un albero di gelso (in dialetto mora) presente in una piazza del Rione, in realtà l'albero presente nello stemma ha un valore puramente simbolico
e rappresenta la forza e la prudenza. La tradizione è puramente orale e priva di riferimenti storici, tuttavia l'Arme attuale del Rione si riallaccia all'iconografia precedente.
e rappresenta la forza e la prudenza. La tradizione è puramente orale e priva di riferimenti storici, tuttavia l'Arme attuale del Rione si riallaccia all'iconografia precedente.
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[[Categoria:Giostra della Quintana]]
[[Categoria:Giostra della Quintana]]

Versione delle 20:12, 8 ago 2021



Arme

Un albero di gelso in campo verde


Origine

Ante XV Secolo


Compagnie
  • Morae - Mora
  • Franciscorum - Franceschi
  • Plateae Veteris - Piazza Vecchia

Corporazioni
  • Tipografi
  • Orafi
  • Incisori
  • Scrivani

Sede

Via Colomba Antonietti


Taverna

Le Cantine del Gelso


Nome di battaglia


Galleria Foto





Origine

"Ludovico Jacobilli: Assegna de’ Confini delle 17 Compagnie, o Contrade, overo Rioni, de’ quali è divisa la Città di Foligno."
“Mora, che in latino si dice Societas Morae; e si tiene così denominata da un albero di Mora, che era nella Piazza principale di questo Rione; e perciò facesse per arme un nero celso. Fa fuochi n. 57.
Principia dalla casa del Sig. Leonello Barnabò, et altra di contro, e si stende per retta linea sino alle case del Sig. Nicola Salvati, et eredi del Sig. Gio. Francesco Cattani, con le case, e Borghi davanti,
e dietro della Compagnia della Misericordia, e le case del Cap. Bernardino Campana, Maria di Tullia, eredi de’ Sigg.ri Felice, e Silvestro Pertichetti, Gio. Antonio Cantagalli, il Convento di S. Carlo, il
Palazzo de’ Silvestri, le case delli eredi del Sig. Nicola Barnabò, e tutta la Piazza e Chiesa di S. Francesco, il Borgo delli eredi del Capitano Ascanio Barnabò, eredi del Sig. Gio. Battista Rossi, e del
Sig. Vincenzo, e Sig. Onofrio Barnabò, li Massei, il Borgo del Sig. Antonio Barnabò, e Sig. Silvestro Brancaleoni e case contigue, li Cattani, li Cardonij, li Germani; et il Borgo del Sig. Gio. Antonio Unti.
Confina verso S. Domenico con li Franceschi; verso S. Carlo con l’Ammanniti, verso il Trebbio con li Spavagli.”

Il nome e lo stemma della Contrada si vogliono far derivare da un albero di gelso (in dialetto mora) presente in una piazza del Rione, in realtà l'albero presente nello stemma ha un valore puramente simbolico e rappresenta la forza e la prudenza. La tradizione è puramente orale e priva di riferimenti storici, tuttavia l'Arme attuale del Rione si riallaccia all'iconografia precedente.

Storia Moderna

 
Originariamente la "Societas Morae" si estendeva dalla zona della chiesa di San Carlo fino a Piazza San Francesco ed al convento adiacente. Nella rideterminazione del 1946, La Mora assorbì il territorio di
alcuni rioni soppressi, collocandosi nel "quadrato" delimitato da Piazza della Repubblica (già Piazza Grande), Via Mazzini, Piazza San Domenico e Via Gramsci(già Via della Mora). La Mora è, con il Giotti,
la contrada più piccola, non avendo sbocchi verso l'esterno della città e nel suo territorio vi sono meno residenti in quanto formato principalmente da numerose dimore nobiliari e palazzi di proprietà
comunale che non sono abitati. Il finto nome del suo Cavaliere è il Generoso. E' stato l'ultimo Rione ad aggiudicarsi il palio nell'era moderna, nella Sfida del 1979 con Emilio Mordente su Tiberio. Con altri
tre palii vinti tra il 1984 ed il 2009 ha portato il suo totale a quattro. Recentemente molte nuove iniziative hanno coinvolto il Popolo de La Mora, come la cena nelle vie del rione (a Settembre, il pranzo
dei rionali nel giorno della Giostra, l'"Accademia del Porco" (in Gennaio), il "Mangia & Impara", l'"Accademia della Misticanza" che si svolge in Maggio in collaborazione con i Rioni Badia e Giotti. Il gruppo
de La Mora risulta essere particolarmente sensibile ai vari problemi cittadini tanto che il suo Consiglio Rionale ha deciso già da diversi anni di destinare una parte dell'incasso della taverna in beneficienza.
Nonostante sia stata spesso dimenticata dalla dea bendata, la Contrada è cresciuta moltissimo, tanto da divenire una delle più popolose e frequentate. Tale crescita è coincisa con un'elevata competitività
nelle varie manifestazioni inerenti la Giostra della Quintana, confermata dalle vittorie del "Gareggiare dei Convivi", del "Masgalano" per i migliori personaggi nel Corteo Storico, del premio per la migliore
manifestazione collaterale, del trofeo per la migliore taverna, il primo posto nel torneo di calcetto tra i rioni, sia maschile che femminile. L'aumentata competitività non ha però dato i risultati sperati
nella Giostra, dove, specialmente nelle ultime edizioni, La Mora si è presentata tra i favoriti senza però riuscire a cogliere i frutti dell'ottimo lavoro svolto dalla scuderia rionale che ha portato il
cavallo di punta, Pysi's Love, a girare nelle prove, primo ed unico finora, ripetutamente sotto i 55 secondi. Di notevole spessore anche la rappresentanza rionale nel corteo storico, con personaggi
perfettamente calati nel ruolo negli splendidi costumi nati dalle abili mani della sarta rionale Maria Montanari.

Piazza Vecchia
Franceschi

Albo d'oro

Giostra Palio Il Generoso Giostra Palio Il Generoso Giostra Palio Il Generoso Giostra Palio Il Generoso
1979 - S Emilio Mordente

su Tiberio

1984 - S Mauro Fondi

su Corallo

1990 - R Gianni Vignoli

su Malesia

2009 - S Matteo Martelli

su Catalifi

Bibliografia

  • "I Rioni di Foligno - Tradizione e Storia" - Bruno Martinelli - Associazione Orfini-Numeister - Foligno 1994
  • "Rione Spada - Giostra della Quintana 1946" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 2007
  • "Giostra della Quintana 1946 - I protagonisti" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 1996
  • "1946:nonsoloquintana" - Lanfranco Cesari, Domenico Doni, Franco Bosi - Foligno 1996
  • "Discorso della Città di Foligno - Cronologia dei Vescovi, Governatori, e Podestà, ch'hanno retto essa Città." - Ludovico Jacobilli - Foligno 1646
  • La Gazzetta di Foligno
  • Ente Giostra della Quintana
  • http://quintana.altervista.org/


Collegamenti Esterni

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