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Da WikiFoligno.
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La casata dei Trinci è stata una nobile famiglia, di stirpe longobarda, che ha amministrato Foligno dal 1305 al 1439. Sotto la loro Signoria, la città espanse notevolmente i propri domini e aree d'influenza e si arricchì di opere architettoniche di grande pregio. Sebbene sudditi del Papa e Vicari Pontifici, i Trinci non persero mai l’occasione per rendersi autonomi e di fatto sovrani dei territori a loro assoggettati. Nonostante fossero Guelfi, e alleati dei Guelfi dell’Umbria, si contrapposero spesso ai loro alleati ed al Papa, venendo scomunicati e ribenedetti più volte. Il territorio su cui esercitavano il proprio dominio mutò più volte, crescendo o diminuendo a seconda della loro abilità politica, dell’umore dei popoli e della benevolenza del Pontefice: in un certo periodo comprendeva anche la città di Assisi, in un altro periodo si estendeva fino a Leonessa, negli Abruzzi. Disseminarono i loro possedimenti di fortezze, edificando anche numerose Chiese, Monasteri e Cappelle. Prima di cadere nella completa rovina, essi condussero una vita sempre agiata, considerati i tempi in cui vivevano in cui le guerre e le lotte non mancavano mai.
Foligno (Fulginia, Fulginium o Fulginiae in latino, Fuligno in dialetto folignate) è la terza città dell'Umbria, è situata a 234 m. sul livello del mare, al centro della Valle Umbra, in corrispondenza dello sbocco in piano e della confluenza delle valli del fiume Topino e del fiume Menotre, tributari del Tevere. Il comune di Foligno si trova in provincia di Perugia e conta 55.609<ref><small>Al 1° gennaio 2020</small></ref> abitanti. La città di Foligno è il centro commerciale e industriale più ricco e importante della Valle Umbra e, per la centralità della sua ubicazione, punto d'incontro d'importanti arterie di comunicazione dell'Italia centrale, è uno dei principali nodi stradali e ferroviari dell'intera regione. Patrono della città è San Feliciano, compatrona la Madonna del Pianto. Nel 1997 la città è stata colpita, insieme ad una vasta zona lungo il confine tra Umbria e Marche, da un prolungato sciame sismico che ha seriamente danneggiato la città e le frazioni di montagna. La successiva ricostruzione, seguita da una lunga e complessa opera di riqualificazione del centro urbano, hanno fatto per lunghi anni di Foligno un cantiere a cielo aperto.
Nonostante gli innumerevoli disagi, è opinione comune che Foligno oggi sia più bella che mai.<br>


<!-- INTESTAZIONE CASATA -->
 
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #C40000; border-top: 20px solid #C40000; border-right: 1px solid #C40000; border-left: 1px solid #C40000; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #ffffff;"  
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
|- style="text-align:center;"
| colspan="4" style= "background-color: #6891bb;" | <big>'''Foligno'''</big>
|-
|-
| colspan="2" style="background: #FFCC00;" | [[File:TrinciIntestazione.png|x64px]]
| colspan="4" | [[File:Spqf.jpg|x64px]]
|- style="text-align:center;"
| colspan="4" | <small>'''Localizzazione'''</small>
|-
|-
| [[File:SignoriaFoligno.png|x40px]]
| colspan="4" |  
| [[File:Stato Pontificio.png|x40px]]
|-
| colspan="2" |  
-----
-----
|-  
|- style="text-align:center;"
| style="text-align:center;" |'''Arme'''
| [[File:StemmaFoligno02.jpg|30px]] || [[File:StemmaProvinciaPerugia.jpg|30px]] || [[File:StemmaUmbria.jpg|30px]] || [[File:StemmaItalia.jpg|36px]]
| style="text-align:center;" |'''Motto'''
|- style="text-align:center;"
|-
| <small>'''Comune di Foligno'''</small> || <small>'''Provincia di Perugia'''</small> || <small>'''Regione Umbria'''</small> || <small>'''Italia'''</small>
| D'argento alle due teste di cavalli neri <br>
|-
unite dal petto in su con redini vermiglie.
| colspan="4" |  
| style="text-align:center;" |''"Fides Adiuvat"''
|-  
| colspan="2" |  
-----
-----
|-  
|- style="text-align:center;"
| colspan="2" style="text-align:center;" |'''Titoli'''
| colspan="4" | <small>'''Amministrazione'''</small>
|-
|
[[File:Croce.png|16px]] Signore di Foligno<br>
[[File:Croce.png|16px]] Gonfaloniere di Giustizia
| style="text-align:left;" |
[[File:Croce.png|16px]] Capitano del Popolo<br>
[[File:Croce.png|16px]] Vicario Apostolico
|}
<!-- FINE INTESTAZIONE CASATA -->
 
== Quadro Storico ==
 
=== Re e Imperatori ===
Federico II di Svevia, alla sua morte, avvenuta il 13 Dicembre 1250, era Re dei Romani<ref><small>Il titolo di Re dei Romani venne portato dagli Imperatori del Sacro Romano Impero dopo essere stati eletti come imperatori, ma prima di essere stati sottoposti alla cerimonia di incoronazione da parte del Papa. Era generalmente utilizzato come sinonimo o in abbinamento al titolo di Re d'Italia ed era connesso all'affermazione del concetto della personalità del diritto. Nell'epoca in cui il titolo venne inizialmente adoperato non esisteva più un concetto statuale di un diritto applicabile a tutti gli abitanti di un territorio, poiché i singoli popoli germanici che avevano invaso l'impero, applicavano ciascuno il proprio diritto, mentre la popolazione di origine latina, i Romani, continuavano ad applicare il diritto romano. Perciò con l'espressione di Re dei Romani (abbinata a volte anche a quella di Rex Germanorum cioè Re dei Germani) l'imperatore germanico confermava la propria sovranità anche sui sudditi della nazione latina.</small></ref>, Re d’Italia<ref><small>Re d'Italia è stato un titolo utilizzato da numerosi sovrani a partire dal Medioevo, in particolare dagli imperatori del Sacro Romano Impero, che fino a Carlo V d'Asburgo (1500-1558) regnavano nominalmente sull'Italia centro-settentrionale. Venne attribuito al primo sovrano germanico dell'Italia, Odoacre, e fu in seguito utilizzato anche da Ruggero II d'Altavilla dal 1130 al 1135, da Napoleone Bonaparte dal 1805 al 1815 e quindi dai sovrani di casa Savoia dal 1861 al 1946. Solo quest'ultimi, a cui solitamente ci si riferisce con tale titolo, regnarono effettivamente sull'intera penisola.</small></ref> e Imperatore del Sacro Romano Impero, nonché Re di Sicilia. Gli successe, come Re dei Romani e Re di Sicilia, suo figlio, Corrado IV, il quale morì già nel 1254, lasciando un figlio neonato, Corradino, come erede e il fratellastro Manfredi come reggente. Preoccupato dalle mire espansionistiche di Manfredi, il Papa, Urbano IV (il francese Jacques Pantaléon di Troyes) prese accordi con il fratello del Re di Francia (Luigi IX) Carlo d’Angiò per offrirgli la corona di Sicilia. Alla morte di Urbano IV il suo successore, Clemente IV, portò avanti la trattativa che permise all’Angioino di occupare il trono di Sicilia, annientando la dinastia degli Svevi con l’uccisione di Manfredi prima e dell’adolescente Corradino poi. Tra il 1309 e il 1558 si successero, col titolo di Re dei Romani, Re d’Italia e Imperatore, i discendenti delle dinastie dei Lussemburgo, dei Wittelsbach e degli Asburgo. Mentre al centro-nord si andavano affermando le prime Signorie, alcune di carattere feudale, come quella dei Savoia, altre come evoluzione istituzionale dei Comuni, gli Angiò, a seguito dei Vespri Siciliani<ref><small>I Vespri siciliani sono un evento storico avvenuto a Palermo nel 1282. Questo diede avvio a una serie di guerre, chiamate "guerre del Vespro" per la conquista della Sicilia, conclusesi con il trattato di Avignone del 1372. Dopo la morte di Corrado, la sconfitta di Manfredi a Benevento e la decapitazione a Napoli il 29 ottobre 1268 dell'ultimo e pericoloso pretendente svevo Corradino, il Regno di Sicilia era stato definitivamente assoggettato al sovrano francese Carlo I d'Angiò. In Sicilia la situazione si era fatta particolarmente critica per una generalizzata riduzione delle libertà baronali e, soprattutto, per una opprimente politica fiscale. L'isola, da sempre fedelissima roccaforte sveva, che dopo la morte di Corradino aveva resistito ancora per alcuni anni, era ora il bersaglio della rappresaglia angioina. I nobili siciliani offrirono allora la corona di Sicilia a Pietro III d'Aragona, marito di Costanza, ultima degli Svevi, figlia del defunto re Manfredi. Nel primo scontro tra Angioini e Aragonesi, Carlo fu sconfitto nel settembre 1282 e fece ritorno a Napoli, lasciando la Sicilia nelle mani di Pietro III. Ebbe inizio così un ventennale periodo di guerre per il possesso dell'isola.</small></ref>, persero il dominio sulla Sicilia e stabilirono la corte a Napoli, mentre gli Aragona regnavano sull’isola. La Chiesa aveva perso il controllo dei suoi territori, il “''Patrimonium Sancti Petri''”<ref><small>A partire dal IV secolo la Diocesi di Roma divenne proprietaria di immobili e terreni, frutto delle donazioni dei fedeli. Il patrimonio terriero del Vescovo di Roma era denominato Patrimonium Sancti Petri perché le donazioni erano indirizzate ai santi Pietro e Paolo.</small></ref>, a seguito della “''Cattività Avignonese dei Papi''”<ref><small>Dopo Benedetto XI (morto nel 1304) la Santa Sede iniziò a subire l'influenza politica della componente francese. I transalpini fecero trasferire la sede pontificia ad Avignone e monopolizzarono per lungo tempo i conclavi, facendo eleggere solo pontefici francesi. Fu il periodo detto della Cattività Avignonese.</small></ref>; lo Stato Pontificio, a causa della lontananza della sede papale, cadde in preda all'anarchia e fu dilaniato dalle lotte interne delle principali famiglie nobiliari romane (come quelle tra i Colonna e gli Orsini) e nel 1353, Innocenzo III, in previsione di un ritorno del papato nella sede di Roma, incaricò il Cardinale Egidio Albornoz di restaurare l’autorità papale nei territori della Chiesa in Italia, conferendogli poteri straordinari. L’Albornoz riuscì nell’impresa, parte con la diplomazia e parte con le armi. Ricostituita l’unità dello Stato della Chiesa, l’Albornoz creò un’amministrazione basata sul decentramento provinciale, codificata nel 1357 nelle cosiddette “Costituzioni Egidiane”. Il Ducato di Spoleto, creato durante l’occupazione longobarda, pur ridimensionato, tornò fra i possedimenti della Chiesa, e con esso la città di Foligno. Nel 1378 l’elezione al soglio pontificio di Papa Urbano VI, un italiano che, a differenza dei suoi predecessori, restò a Roma, diede il via al “Grande Scisma d’Occidente”, durante il quale, fino al 1418, i francesi non vollero riconoscere il Papa di Roma ed elessero una serie di “antipapi”. Il Concilio di Costanza pose fine allo scisma e il Papa assunse il ruolo di Capo della Chiesa Universale e Monarca Assoluto dello Stato della Chiesa.
 
{| class="wikitable" style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 40%; font-size:90%; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #FFFFFF;"
|- style="font-weight:bold; text-align:center; background: #F5FAFF;"
! colspan="4" style="background: #6891bb;"| <span style="color:#FFFF00"><big>Re e Imperatori</big></span>
|- style="font-weight:bold;"
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Arme</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Sovrano</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Re dei Romani</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Imperatore</span>
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Dinastia di Hohenstaufen
|-
|-
| [[File:Imperatori01-Hohenstaufen.png|x48px]]
| colspan="4" |  
| Corrado III di Svevia  <br>
-----
<small>(1093 – 15 febbraio 1152)</small>
| style="text-align:center;" | 1138-1152
| style="text-align:center;" |
|-
|-
| [[File:Imperatori01-Hohenstaufen.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>'''Sindaco:'''</small>
| Federico I Barbarossa  <br>
| colspan="2" | <small>Stefano Zuccarini</small>
<small>(1122 – 10 giugno 1190)</small>
| style="text-align:center;" | 1153-1169
| style="text-align:center;" | 1155-1190
|-
|-
| [[File:Imperatori01-Hohenstaufen.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>'''Indirizzo Municipio:'''</small>
| Enrico VI di Svevia  <br>
| colspan="2" | <small>Piazza della Repubblica,10</small>
<small>(novembre 1165 – 28 settembre 1197)</small>
| style="text-align:center;" | 1170-1197
| style="text-align:center;" | 1191-1197
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Dinastia Guelfa
|-
|-
| [[File:Imperatori02-Guelfi.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>'''Sito istituzionale:'''</small>
| Ottone IV di  Brunswick <br>
| colspan="2" | <small>https://www.comune.foligno.pg.it/</small>
<small>(1175 – 19 maggio 1218)</small>
| style="text-align:center;" | 1198-1212
| style="text-align:center;" | 1209-1218
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Dinastia di Hohenstaufen
|-
|-
| [[File:Imperatori01-Hohenstaufen.png|x48px]]
| colspan="4" |  
| Federico II di Svevia  <br>
-----
<small>(26 dicembre 1194 – 13 dicembre 1250)</small>
|- style="text-align:center;"
| style="text-align:center;" | 1213-1250
| colspan="4" | <small>'''Territorio'''</small>
| style="text-align:center;" | 1220-1250
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Casata di Lussemburgo
|-
|-
| [[File:Imperatori03-Lussemburgo.png|x48px]]
| colspan="4" |  
| Enrico VII di  Lussemburgo <br>
-----
<small>(1275 circa – 24 agosto 1313)</small>
| style="text-align:center;" | 1309-1313
| style="text-align:center;" | 1312-1313
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Casato di Wittelsbach
|-
|-
| [[File:Imperatori04-Wittelsbach.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>'''Coordinate:'''</small>
| Ludovico IV il Bavaro  <br>
| colspan="2" | <small>42° 56' 42,00 N - 12° 42' 7,20 E</small>
<small>(1º aprile 1282 – 11 ottobre 1347)</small>
| style="text-align:center;" | 1314-1345
| style="text-align:center;" | 1328-1347
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Casata di Lussemburgo
|-
|-
| [[File:Imperatori05-Lussemburgo02.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>'''Altitudine:'''</small>
| Carlo IV di  Lussemburgo <br>
| colspan="2" | <small>234 m s.l.m. (min 195 - max 1.250)</small>
<small>(14 maggio 1316 – 29 novembre 1378)</small>
| style="text-align:center;" | 1346-1378
| style="text-align:center;" | 1355-1378
|-
|-
| [[File:Imperatori06-Lussemburgo03.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>'''Superficie:'''</small>
| Sigismondo di  Lussemburgo <br>
| colspan="2" | <small>264,67 Km<sup>2</sup></small>
<small>(15 febbraio 1368 – 9 dicembre 1437)</small>
| style="text-align:center;" | 1414-1437
| style="text-align:center;" | 1433-1437
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Casa d'Asburgo
|-
|-
| [[File:Imperatori07-Asburgo.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>'''Abitanti:'''</small>
| Federico III  d'Asburgo <br>
| colspan="2" | '''57.146'''
<small>(21 settembre 1415 – 19 agosto 1493)</small>
| style="text-align:center;" | 1442-1493
| style="text-align:center;" | 1452-1493
|}
 
 
 
=== I Papi e la Chiesa ===
Per quanto riguarda la Chiesa, la situazione fu, se possibile, ancora più complessa. Papa Clemente IV spostò la sede papale a Viterbo, non gradendo gli ambienti romani, a suo giudizio troppo ghibellini. Alla sua morte, nel  1268, si aprì un lunghissimo periodo di sede vacante, che durò ben mille e sei giorni, durante i quali i Viterbesi segregarono a forza i Cardinali nella grande sala del Palazzo Papale (''clausi cum clave'') per costringerli ad arrivare a un accordo. Sostanzialmente fu il primo Conclave, anche se formalmente l’istituzione del Conclave è del 1298, quando papa Bonifacio VIII la inserì nel Codice di Diritto Canonico. Nel 1281, a seguito di pesanti intromissioni di Carlo d’Angiò nell’elezione del nuovo Pontefice, il Papa appena eletto, Martino IV (il francese Simon de Brion), scagliò l’interdetto sulla città di Viterbo e, non essendo propensi i romani ad accettare un Papa francese, stabilì la sede papale a Perugia, dove morì nel 1285. Nel 1304 papa Benedetto XI si trasferì a Perugia a causa dei tumulti causati a Roma dalla famiglia Colonna che gli si era rivoltata contro. Proprio a Perugia trovò la morte, secondo le cronache per una banale indigestione di fichi, ma si sospettò dei Colonna e di un veleno noto come ''Acqua Tofana'' o ''Acquetta di Perugia''. Il suo successore, eletto a Perugia dopo undici mesi di sede vacante, Clemente V, sottomesso all’autorità del re di Francia, Filippo il Bello, spostò la sede papale a Carpentras, in Francia. E’ passato alla storia per aver sospeso, nel 1307, l’Ordine dei Templari. Il suo successore, Giovanni XXII spostò la sede papale ad Avignone, dove rimase, sotto l’influenza e il diretto controllo del Re di Francia, sino al 1377. Il 27 gennaio di quell’anno, infatti, Papa Gregorio XI, fortemente sollecitato anche da Caterina da Siena,  fece il suo ritorno trionfale in Roma. Ad Avignone continuarono tuttavia a eleggere Papi (passati poi alla storia come antipapi) in contrapposizione a quelli che venivano eletti a Roma. Nel tentativo di riconciliare le parti, durante il Concilio di Pisa del 1409, si stabilì che entrambi i Papi in carica erano eretici e scismatici, e si procedette all’elezione di un nuovo Papa, e poi anche del suo successore, prima di riportare la completa autorità a Roma col Concilio di Costanza (1414-1417). In un certo periodo quindi, dal 1409 al 1414 vi furono contemporaneamente tre Papi. L’elezione di Martino V (Oddone Colonna) alla fine del 1417, ricompose lo scisma. La Chiesa seguì la cronologia dei papi secondo la linea “romana” indicando come antipapi gli avignonesi e i pisani. L’ultimo Papa a interessare il periodo storico dominato dai Trinci a Foligno, fu Eugenio IV, il cui pontificato iniziò nel 1431 e terminò, con la sua morte, nel 1447.
 
{| class="wikitable" style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 40%; font-size:90%; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #FFFFFF;"
|- style="font-weight:bold; text-align:center; background: #F5FAFF;"
! colspan="5" style="background: #6891bb;"| <span style="color:#FFFF00"><big>Papi della Chiesa Cattolica</big></span>
|- style="font-weight:bold;"
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Papa</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Stemma</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Nome secolare</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Provenienza</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Pontificato</span>
|-
|-
| '''Clemente V'''
| colspan="2" | <small>'''Densità:'''</small>
| [[File:PapaClementeV.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>215,92 ab/Km<sup>2</sup></small>
| Bertrand de Gouth
| Regno di Francia
| 1305-1314
|-
|-
| '''Giovanni XXII'''
| colspan="2" | <small>'''Frazioni:'''</small>
| [[File:PapaGiovanni XXII.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>Vedi elenco</small>
| Jacques Duèse
| Regno di Francia
| 1316-1334
|-
|-
| '''Benedetto XII'''
| colspan="4" |
| [[File:PapaBenedetto XII.png|x48px]]
-----
| Jacques Fournier
|- style="text-align:center;"
| Regno di Francia
| colspan="4" | <small>'''Informazioni generali'''</small>
| 1334-1342
|-
|-
| '''Clemente VI'''
| colspan="4" |  
| [[File:PapaClemente VI.png|x48px]]
-----
| Pierre Roger
| Regno di Francia
| 1342-1352
|-
|-
| '''Innocenzo VI'''
| colspan="2" | <small>'''Denominazione abitanti:'''</small>
| [[File:PapaInnocenzo VI.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>Folignati (singolare: Folignate)</small>
| Etienne Aubert
| Regno di Francia
| 1352-1362
|-
|-
| '''Urbano V'''
| colspan="2" | <small>'''Patrono:'''</small>
| [[File:PapaUrbano V.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>S. Feliciano Vescovo e Martire</small>
| Guillaume de Grimoard
| Regno di Francia
| 1362-1370
|-
|-
| '''Gregorio XI'''
| colspan="2" | <small>'''Giorno festivo:'''</small>
| [[File:PapaGregorio XI.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>24 gennaio</small>
| Pierre Roger de  Beaufort
| Regno di Francia
| 1370-1378
|-
|-
| '''Urbano VI'''
| colspan="2" | <small>'''Codice Postale:'''</small>
| [[File:PapaUrbano VI.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>06034</small>
| Bartolomeo Prignano
| Regno di Napoli
| 1378-1389
|-
|-
| '''Bonifacio IX'''
| colspan="2" | <small>'''Prefisso Telefonico:'''</small>
| [[File:PapaBonifacio IX.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>0742</small>
| Pietro Tomacelli
| Regno di Napoli
| 1389-1404
|-
|-
| '''Innocenzo VII'''
| colspan="2" | <small>'''Codice ISTAT:'''</small>
| [[File:PapaInnocenzo VII.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>054018</small>
| Cosma Migliorati
| Regno di Napoli
| 1404-1406
|-
|-
| '''Gregorio XII'''
| colspan="2" | <small>'''Codice Catastale:'''</small>
| [[File:PapaGregorio XII.png|x48px]]
| colspan="2" | <small>D653</small>
| Angelo Correr
| Repubblica di Venezia
| 1406-1415
|-
|-
| '''Martino V'''
| colspan="4" |
| [[File:PapaMartino V.png|x48px]]
-----
| Oddone Colonna
|- style="text-align:center;"
| Stato Pontificio
| colspan="4" | <small>'''Reti di comuni'''</small>
| 1417-1431
|-
|-
| '''Eugenio IV'''
| colspan="4" |  
| [[File:PapaEugenio IV.png|x48px]]
-----
| Gabriele Condulmer
| Repubblica di Venezia
| 1431-1447
|}
 
 
{| class="wikitable" style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 40%; font-size:90%; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #FFFFFF;"
|- style="font-weight:bold; text-align:center; background: #F5FAFF;"
! colspan="4" style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00"><big>Antipapi</big></span>
|- style="font-weight:bold;"
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Papa</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Nome secolare</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Provenienza</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">Pontificato</span>
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Avignone
|-
|-
| style="font-weight:bold;" | Clemente VII
| <small>Città del Bio</small> || <small>Città del Miele</small> || <small>Città dell'Olio</small> || <small>Patto dei Sindaci</small>
| Roberto di Ginevra
| Regno di Francia
| 1378-1394
|-
|-
| style="font-weight:bold;" | Benedetto XIII
| colspan="4" |
| Pedro Martínez de  Luna y Pérez de Gotor
-----
| Regno d'Aragona
|- style="text-align:center;"
| 1394-1423
| colspan="4" | <small>'''Gemellaggi'''</small>
|-
|-
| style="font-weight:bold;" | Clemente VIII
| colspan="4" |  
| Gil Sánchez de Muñoz
-----
| Regno d'Aragona
| 1423-1429
|-
|-
| style="font-weight:bold;" | Benedetto XIV (*)
| colspan="2" style="text-align:center;" | [[File:Belgium_flag.png|36px]]
| Jean Carrier
| colspan="2" | <small>'''La Louvière''' (Belgio), dal 1996</small>
| Regno di Francia
| 1430-1437
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Pisa
|-
|-
| style="font-weight:bold;" | Alessandro V
| colspan="2" style="text-align:center;" | [[File:Italy_flag.png|36px]]
| Pietro Filargo
| colspan="2" | <small>'''Gemona del Friuli''', dal 2001</small>
| Creta
| 1409-1410
|-
|-
| style="font-weight:bold;" | Giovanni XXIII
| colspan="2" style="text-align:center;" | [[File:Japan_flag.png|36px]]
| Baldassarre Cossa
| colspan="2" | <small>'''Shibukawa''' (Giappone), dal 2000</small>
| Regno di Napoli
| 1410-1415
|- style="font-weight:bold; text-align:center;"
| colspan="4" style="background: #F5FAFF;" | Savoia
|-
|-
| style="font-weight:bold;" | Felice V
| colspan="4" |  
| Amedeo VIII di Savoia
-----
| Savoia
| 1439-1449
|}
|}


<small>(*) In realtà ci furono due antipapi col nome di Benedetto XIV. Il francese Bernard Garnier venne eletto papa "a sua insaputa" nel 1425, proprio da Jean Carrier, che ne prese sia il posto che il nome nel 1430.</small>
== Posizione ==
Il territorio comunale è prevalentemente montano, mentre la città capoluogo si trova completamente in pianura. Il centro abitato più elevato in altitudine è la frazione di Curasci, che si trova a 1.016 m s.l.m., mentre il più basso è la frazione di Budino, posto a 196 m s.l.m. <br>
Da un punto di vista idrografico la maggior parte del territorio comunale è nel bacino del Tevere, quindi sul versante tirrenico della dorsale appenninica, mentre una parte, gli Altopiani di Colfiorito, è collocata sul versante adriatico. Tutto il territorio comunale si trova in zona ad elevato rischio sismico, secondo la classificazione prevista dal P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003, in “zona 1” con “rischio catastrofico”.<br>


Il clima del capoluogo e della pianura circostante è di tipo sub continentale, con inverni freddi e abbastanza umidi. Le estati sono calde e molte volte afose con diversi temporali, soprattutto in Giugno. In inverno ci sono spesso giorni con nebbia. La media di Gennaio, il mese più freddo, è di circa 5,3°, con frequenti gelate. Molto pronunciato è il fenomeno dell'inversione termica<ref><small>Sommariamente: l'aria a contatto con il terreno al calar del sole si raffredda molto rapidamente, raggiungendo temperature inferiori rispetto a quella degli strati atmosferici sovrastanti, col risultato che la temperatura risulta più bassa in pianura che in montagna.</small></ref>. L'autunno è tiepido ed è la stagione più piovosa dell'anno. La primavera è più fredda dell'autunno, con frequenti e dannose gelate tardive. Il clima della montagna è invece quello tipico dell'Appennino Centrale, di tipo sub-alpino continentale: inverni molto freddi, con abbondanti precipitazioni nevose e venti da Nord-Est, primavere incerte (sull'altopiano di Colfiorito non sono rare le nevicate anche a fine Marzo od Aprile inoltrato) e piovose, estati fresche, ideali per la villeggiatura, autunni anch'essi piovosi e che qualche volta sono un vero e proprio anticipo d'inverno.<br>


La pianura circostante, ricca di acque, è una delle più fertili aree agricole dell'Umbria, coltivata prevalentemente a cereali, cui si alternano foraggi e piante industriali; notevole diffusione ha il vigneto, mentre le colline intorno alla città sono ricoperte di uliveti. Una parte del territorio comunale si estende sulle montagne, a oriente, ricca di boschi e pascoli fino a raggiungere lo spartiacque appenninico, nella zona di grande interesse naturalistico denominata Altopiano di Colfiorito.<br>


=== Guelfi e Ghibellini ===
Dal centro della città si snodano quattro vie principali, una delle quali attraversa Porta Romana, ed è quella che porta a Roma; un'altra da Porta Firenze conduce in Toscana, la terza da Porta Ancona, a una certa distanza dalla città, si divide in due, conducendo quella di destra a Civitanova e quella di sinistra ad Ancona o in Romagna, la quarta per la piazza di San Domenico è la Porta Todi o di Santa Maria e conduce a Todi. La forma ovale di Foligno, ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.<br>
I termini Guelfi e Ghibellini, derivati dalle due famiglie rivali dei Welfen e degli Staufer in lotta per la successione imperiale nella prima metà del XII secolo, denominarono nella penisola italiana della seconda metà del medesimo secolo due fazioni politiche che sostenevano rispettivamente Papato e Impero. In un primo momento i due partiti non ebbero il significato che poi acquistarono successivamente. Furono ambedue partiti imperiali: uno, quello che poi prese il nome di Guelfo, sostenne vari pretendenti della casa di Baviera, tra cui, alla morte di Enrico VI, Ottone IV di Brunswick; l'altro, che poi prese il nome di Ghibellino, portava sugli scudi Federico II. Soltanto più tardi, i Guelfi si sarebbero schierati, non più dalla parte di un Imperatore, ma da quella del Papa. La stessa denominazione di Guelfi e Ghibellini fu un'invenzione linguistica di Firenze, che ebbe straordinaria diffusione in Italia prima e in tutta l'Europa poi.


== Origini della casata dei Trinci ==
Il centro storico-monumentale della città si svolge attorno alle contigue piazze della Repubblica e del Duomo. La prima è un vasto spazio regolare, contraddistinto dalla sapiente composizione di edifici di stile e forma diversi. Al romanico prospetto del fianco laterale del Duomo si contrappone il prospetto neoclassico della facciata rifatta del Palazzo Comunale, a sua volta affiancata dal cinquecentesco Palazzo Orfini e dal quattrocentesco Palazzo Pretorio. Conclude la rassegna il Palazzo Trinci, opera che risale alla fine del Trecento, rifatto nel XIX secolo secondo schemi neoclassici e oggi sede del Museo Archeologico, della Pinacoteca Civica e della Biblioteca comunale. Piazza del Duomo è invece dominata dalla maestosa presenza della Chiesa, il cui impianto originale è del XII secolo. Venne poi radicalmente riplasmato nel Rinascimento e nel Settecento, su un disegno del Vanvitelli eseguito dal Piermarini. All'aspetto rappresentativo del centro, richiamato dall'edilizia nobile di diversi palazzi urbani, si contrappone il caratteristico ambiente del quartiere medievale e degli antichi borghi: in particolare, la minuta rete di vicoli del quartiere delle Poelle e i resti delle antiche fortificazioni sul lungofiume, tra cui la torre dei Cinque Cantoni. In posizione periferica rispetto al centro storico, in piazza San Domenico, sorge la chiesa di Santa Maria Infraportas che risale all'epoca romanica. L'edificio è preceduto da un portico su colonne originali ed è dotato di una massiccia torre campanaria quadrilatera.<br />
Sull'origine dei Trinci non mancarono scrittori apologetici che intrecciarono leggende circa le origini della famiglia, discesa, a loro dire, da Trincio, duca di Forum Flaminii e padre di Landolfo, noto capitano dei Romani, il quale avrebbe anche dato il nome a Foligno, o addirittura da Troia, come cantò per cortigianeria il Vescovo di Foligno, Federico Frezzi, nel "''Quadriregio''".


=== Origine Longobarda ===
Molto più seriamente si può affermare che tale famiglia abbia avuto origine Longobarda e precisamente da Monaldo I, figlio di Mauringo, figlio di Ildebrando della stirpe di Liutprando, e Duca di Spoleto.<br>
La discendenza longobarda della famiglia Trinci è provata dalle formule spesso da loro usate in varie scritture: “''Qui ex natione longobardorum profiteor''” oppure “''secundum lex nostra longobardorum''”, di giudizio secondo la legge longobarda, anziché Salica o Romana. E’ noto che i Longobardi, trascorso il periodo dell'invasione con le usuali e conseguenti distruzioni, seppero con il tempo amalgamarsi con i Latini dei quali rispettarono gli usi e per buona parte ne accettarono la religione, cercando di assimilarne la cultura.<br>
I Trinci rimasero nella sfera del Sacro Romano Impero con gli Imperatori Carolingi (800-899) quando Carlo Magno, sceso in Italia, si rifiutò di cedere Spoleto, da cui dipendeva Foligno, al Papa. Successivamente i Trinci passarono sotto gli Imperatori di Sassonia (962-1024) e infine sotto casa di Franconia Hohenstaufen (1027-1250). Per la loro origine, per la loro posizione nella gerarchia imperiale, come per le investiture ricevute, parteggiarono per l'Impero e tale condotta mantennero fino alla morte di Corradino di Svevia(1268). Su questo influì forse anche la parentela per comune origine con i Conti di Coccorone di Antignano, pronotai e siniscalchi imperiali e come tali potentissimi, dai quali, forse, ricevettero in seguito l'eredità sia politica che territoriale.


=== Tra storia e leggenda ===
<!-- INIZIO PANORAMA -->
Lo storiografo dei Trinci, Durante Dorio da Leonessa, fissa come capostipite dei Trinci Ildebrando, Duca di Spoleto nell’anno 773, della stirpe di Luitprando e Ildebrando, Re dei Longobardi. Confermato nella sua carica da Carlo Magno nel 774, morì nel 778, dopo aver generato tre figli. Mauringo, l’ultimogenito, successe ai fratelli maggiori come Duca di Spoleto nell’anno 825 o 826. <br>
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 100%; text-align:center; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 10px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb;"
Nel 1225 un certo Corrado era Capitano di Bertoldo e di Ranaldo, creati Duchi di Spoleto da Federico II Imperatore. Essendo stati essi scomunicati dal Papa, Corrado passò all’esercito pontificio. Nel 1227 era uno dei Capitani principali di Papa Gregorio IX; con l'aiuto degli altri Principi, il valoroso e ingegnoso Corrado fece scavare una trincea dai suoi soldati, in cui fece a pezzi un gran numero di Saraceni che avevano invaso l’Umbria e che, infine, soccombettero e lasciarono l'Italia.<br>
! style="background: #F5FAFF;"| '''Panorama di Foligno'''
|-
|}
{{Panorama
|immagine = File:PanoramaFoligno.jpg
|altezza = 320
}}
<!-- FINE PANORAMA -->


"''Per haver Corrado trinciato e ridotto a pezzi i Saraceni nella trinciera da lui ordinata fu cognominato il Trincia, e li suoi discendenti di casa Trinci''".<br>
La città è attualmente suddivisa in dieci Rioni, superstiti degli originari diciassette da cui era composta nel Medio Evo. Fra suddivisioni ed accorpamenti, ai primi dell'Ottocento i Rioni arrivarono ad essere venti, poi ridotti agli attuali dieci nel 1946, anno della riesumazione della Giostra della Quintana.
{| style= "border: 1px solid #000000; border-radius: 5px; box-shadow: 1px 1px 0px 0px #000000; background-color:#f4ffe3;"
|-
| [[File:PagDedicata.png|x30px]] ''<small>Vedi pagina dedicata:</small>'' [[Rioni di Foligno]]
|}


Nel 1228 era Capitano della fazione Guelfa e aiutò il Cardinale Giovanni Colonna a recuperare Foligno per la Chiesa, dal momento che era stata occupata, l’anno precedente, da Corrado Guiscardo, Capitano di Federico II. Nel 1237 Foligno fece lega con Perugia, Spoleto, Todi, Gubbio, Nocera, Terni e Sangemini, tutte di parte Guelfa, ma nel 1240, il 31 di Gennaio, Federico II entrò in Foligno, conquistò la città, ne scacciò Corrado Trincia e i suoi seguaci, installandovi, come Vicario, Tommaso d’Aquino, Conte di Acerra e suo Capitano Generale nell’Umbria (Avo di San Tommaso d’Aquino).
=== Cartografia ===
I dominatori imperiali fortificarono Foligno, eressero nuove mura includendo al loro interno le contrade che precedentemente erano fuori, come le ''Poelle'', e tutte le abitazioni che si affacciavano verso Perugia. L’edificazione di queste mura contravveniva ai patti stipulati con Perugia nel 1237. Corrado II morì intorno al 1250, dopo aver generato Corrado, Berardo, Trincia, Nardo e Piacenza. Lo stemma nobiliare dei Trinci si fa risalire a questo Corrado: “''due teste, e colli a traverso di cavalli neri con le briglie in alto in campo bianco''”.


=== Da Ghibellini a Guelfi ===
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align:center; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
Fin qui è stata evidente l’adesione dei Trinci alla causa imperiale; lo stesso Corrado passò a Papa Gregorio IX solo dopo essere stato Capitano con le milizie di Federico II; l'unica eccezione della casa fu il figlio di lui, Trincia, che militò sempre con i Guelfi in opposizione a tutti i fratelli.<br>
|-
Per dimostrare l'apporto dato dai Trinci alla causa imperiale basta citare il documento di Clemente IV nel quale si legge:<br>
|[[File:MappaItalliaCentrale.jpg|x320px]]
|[[File:MappaUmbria.jpg|x320px]]
|[[File:MappaFolignoGeoplan.jpg|x320px]]
|}


“''... e questo è l'incosciente fanciullo Corradino nipote di Federico, già Imperatore dei Romani e scacciato secondo giustizia da Dio e dal Vicario Suo. Suoi strumenti sono gli scellerati Guido Novello, Corrado Trincia e Corrado Capece''”. <br>
== Dintorni ==
Foligno è posta verso la metà di quella vasta pianura che si estende da Perugia a Spoleto. Questa pianura è fertilissima e le ultime pendici dei monti, che la circondano da ogni parte, sono coperte di viti e di olivi, in mezzo ai quali spuntano numerosi gruppi di case, numerose ville e innumerevoli casolari. Il Chiascio, il Topino, e il celebratissimo Clitunno, solcano e fecondano questa bella pianura che numerose città, affacciantisi sulle pendici dei monti circostanti, circondano e abbelliscono. A nord di Foligno, su di un colle ricco di olivi, spunta la vicina e antica Spello, ricca di memorie romane. A est di Foligno, Bevagna, l'antica Mevania, e a sud di questa, Montefalco, posta in superba posizione, da cui si domina gran parte dell'Umbria: a sud di Foligno, Trevi, l'antica Trebis, e alquanto più lontano l'alta Spoleto che in sé compendia tanta parte della storia medioevale d'Italia. Dal lato Est, inoltrandosi nell'Appennino attraverso la Flaminia e la Val di Chienti, si incontrano Valtopina, Nocera Umbra, Sellano ed infine le Marche.  


I Trinci passarono alla parte guelfa solo dopo la morte di Corradino di Svevia intuendo che, data la posizione geografica di Foligno, cosi vicina alla guelfa Perugia e maggiormente a Spoleto, da dove il Pontefice incombeva con la sua minacciosa presenza, la potenza della famiglia poteva derivare solo dalla Sede Apostolica e non più dal lontano Imperatore, la cui autorità, almeno in Umbria, era ormai solo formale.<br>
=== Comuni limitrofi ===
A seguito della discesa in Italia di Carlo d’Angiò, che spazzò via la dinastia Sveva, i fratelli Corrado e Berardo aderirono alla parte Guelfa. Nel 1288 Corrado fu Podestà di Foligno insieme a Ferrata di Cresciarello Elmi, nobile folignate. Nel 1289 i fratelli Trinci furono entrambi ambasciatori per la pace con Perugia. Corrado morì nel 1293.<br>
Elenco dei comuni limitrofi a Foligno ordinati per distanza crescente, calcolata in linea d'area dal centro urbano.
Trincia fu, invece, Capo della parte Guelfa di Foligno, avversario dei suoi stessi fratelli. Era stato esiliato da Foligno, insieme ai suoi seguaci e, nel 1254, costituì un grosso esercito, unendosi a Perugia, al Ducato di Spoleto, ai Monaldeschi d’Orvieto, agli Atti di Todi e ad altri Guelfi dell’Umbra, e mosse guerra contro la città di Foligno, sotto la guida del Podestà di Perugia, Giacomo da Ponte. L’esercito perugino devastò i territori circostanti, giungendo a deviare il corso del Topino verso Spello, e pose d’assedio la città. Foligno chiese la pace a costo di grandi umiliazioni giacché gli abitanti dovettero implorare a piedi nudi con le spade rivolte al petto: i Ghibellini folignati capitolarono, promettendo obbedienza e il rispetto dei patti del 1237, demolendo le mura e le fortificazioni attorno alla città. Trincia rientrò in Foligno, rimettendo la città sotto il dominio della parte Guelfa ecclesiastica, e ne fu Vicario in nome di Bonifacio, Rettore del Ducato di Spoleto.<br>
<br>


=== Gli Anastasi ===
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 50%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 20px solid #6891BB; border-top: 10px solid #6891BB; border-right: 1px solid #6891BB; border-left: 1px solid #6891BB; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
Nel 1264, Anastasio di Filippo degli Anastasi, con l’aiuto dei suoi figli, Gerardo, Ermanno, Filippo e Corrado, si fece Capo dei Ghibellini e dei Popolari di Foligno, riprese il dominio della città e assunse il titolo di Gonfaloniere di Giustizia. Gli Anastasi dominarono Foligno fino al 1289, combattendo spesso contro i Guelfi, capitanati da Trincia. Nel 1280, contravvenendo nuovamente ai patti con Perugia, gli Anastasi, e i Ghibellini di Foligno, vollero nuovamente fortificare la città, ricostruendone le mura, già dirupate dai perugini nel 1254. Più volte i perugini vennero a Foligno per demolire le mura e ogni volta esse furono riedificate: nel Maggio 1283, nel Giugno 1288 e nel Luglio 1289.<br>
|- style="background-color:#6891BB"
Molte città umbre si unirono a Perugia nella guerra contro la solitaria Foligno, guerra motivata dalla lotta contro i Ghibellini, ma tale motivo non fu ritenuto giusto nemmeno dal Pontefice il quale, riusciti vani i suoi tentativi per far sospendere le ostilità, scomunicò Perugia e i suoi alleati e ottenne per Foligno il risarcimento dei danni subiti. La nostra città venne cinta d'assedio per sei lunghi mesi: fame, pestilenza, miseria, imperversavano in ogni vicolo; finalmente, la pace tra le due città venne stipulata, alla presenza del Cardinale Caetani, futuro Bonifacio VIII, e l'anno seguente Martino IV tolse la scomunica ai perugini. E’ da notare che dal 1284 al 1285, proprio durante il dominio dei Ghibellini, Martino IV ricoprì nominalmente la carica di Podestà di Foligno.<br>
| <span style="color:#FFFF00">'''COMUNI CONFINANTI (O DI PRIMA CORONA)'''</span> || <span style="color:#FFFF00">'''DISTANZA'''</span>
Le liti fra le due città, però, non finirono, ora per le mura, ora per le dame, tutto era pretesto per poter riprendere in mano le armi. Ripresa la città, Trincia venne eletto Podestà di Foligno nel 1289. Morì nel 1298, dopo aver generato, con sua moglie Caterina Ranieri, nobile perugina, Nallo, Ugolino e Maddalena. Ad aggravare le sorti della nostra città ci si mise anche il terremoto, violentissimo, del 1298, che arrecò ingenti danni e ridusse a un cumulo di macerie molte abitazioni. A una definitiva riconciliazione tra le due città si arrivò solo dopo aver debellato gli Anastasi.<br>
|- style="background-color:#FFFFFF"
Alla morte di Trincia, gli Anastasi ripresero il controllo della città con Corrado, figlio di Anastasio. Dalla parte Guelfa, nel 1303, fu nominato Capo Nallo II che, nel 1305, il 23 di Giugno, approfittando della favorevole e non ripetibile occasione che truppe perugine, comandate da Filippo Bigazzini e da Alfreduccio da Alviano, transitavano per il territorio dirette contro la ghibellina Spoleto, con il loro valido aiuto e alla testa dei fuoriusciti guelfi, entrò in Foligno, cacciandone Corrado Anastasi, i Consoli, i Priori, e il Podestà. Corrado Anastasi si rifugiò a Todi con il resto della sua parte.<br>
|SPELLO||6,3 km
|-
|MONTEFALCO||7,3 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|BEVAGNA||7,6 km
|-
|TREVI||8,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|VALTOPINA||13,2 km
|-
|SELLANO||19,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|NOCERA UMBRA||19,9 km
|-
|SERRAVALLE DI CHIENTI (MC)||24,9 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|VISSO (MC)||31,5 km
|-style="background-color:#6891BB"
| <span style="color:#FFFF00">'''COMUNI CAPOLUOGO DELL'UMBRIA'''</span> ||
|-
|PERUGIA||31,0 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|TERNI||42,1 km
|-style="background-color:#6891BB"
| <span style="color:#FFFF00">'''ALTRE CITTA' ITALIANE'''</span> ||
|-
|ROMA||116,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|PESCARA||134,6 km
|-
|FIRENZE||150,2 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|BOLOGNA||204,9 km
|-
|NAPOLI||265,7 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|VENEZIA||279,1 km
|-
|GENOVA||346,7 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|MILANO||397,5 km
|-
|BARI||398,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|REGGIO CALABRIA||592,9 km
|}
<br>


=== Ascesa ===
{| style= "margin-left: auto; margin-right: auto; width: 90%; text-align: center; font-size:90%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 20px solid #6891BB; border-top: 10px solid #6891BB; border-right: 1px solid #6891BB; border-left: 1px solid #6891BB; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
Nallo di Trincia venne eletto Capitano del Popolo. Questo fu l'inizio della Signoria dei Trinci in Foligno che durerà fino al 1439. In essa si identificherà il periodo più pieno e rigoglioso della storia di Foligno. Mentre i Trinci intuirono che la potenza della loro famiglia poteva derivare dalla Sede Apostolica, gli Anastasi, loro principali avversari, rimasero sempre fedeli all'Imperatore; ma la costante coerenza all'idea professata costò loro la perdita del favore popolare del cui aiuto avrebbero avuto bisogno nei momenti di maggior pericolo. I Trinci, passando al Pontefice, mantennero i privilegi, i beni e ottennero numerose concessioni che servirono a formare e consolidare la loro fortuna. Anche la "falsa" amicizia e la fedeltà che conservarono verso la vicina e guelfa Perugia, servì a costruire una solida base del predominio su Foligno e l'espandersi della loro Signoria.<br>
|-
In ogni tempo però, i compromessi politici e i giochi di potere, sembrano essere stati alla base di arrivismi personali. Solo quando questa fedeltà darà segni di cedimento avrà inizio la fine della loro Casa che, tra l'altro, aveva anche saputo contrarre vincoli di cospicua parentela con quasi tutti i Signori Italiani: dagli Este ai Caetani, dai Visconti agli Orsini, dagli Sforza ai Montefeltro, ai Baglioni, tralasciando i minori e senza annoverare la ricercata amicizia di re transalpini quali Ludovico d'Ungheria. <br>
| [[File:ComuneMontefalco.jpg|x96px]]
Ai Trinci giovò la lunga lontananza dall'Italia della Sede Apostolica; l'aver difeso gli interessi terreni della Chiesa durante i tempi difficili del periodo Avignonese e l'ossequio, sia pure formale, procacciò loro l'appoggio del lontano Pontefice. La massima estensione territoriale fu raggiunta proprio in questo periodo sotto il vicariato di Corrado XI (1377-1386) e di Ugolino IX (1386-1415) durante il quale la Signoria comprendeva, oltre a Foligno, Bevagna, Montefalco, Bettona, Collemancio, Giano, Gualdo Cattaneo, Limigiano, Nocera, Pissignano, Trevi, Valtopina, Sellano, Colfiorito, Annifo oltre tutti i castelli disseminati nel territorio e i presidi. Anche nel governo della città essi si dimostrarono, in certo qual senso, liberali. Superati i primi anni di assestamento della loro Signoria, lasciarono sopravvivere il tradizionale spirito ghibellino della città con un guelfismo molto moderato, accattivandosi così la devozione del popolo altamente dimostrata non solo in occasione dei vari tentativi di rientro degli Anastasi, ma maggiormente quando, per riscattare Corrado imprigionato dai Vitelleschi e malgrado le inaudite crudeltà di costui, fu raccolta la somma sufficiente per il suo riscatto.
| [[File:ComuneNoceraUmbra.jpg|x96px]]
| [[File:ComunePerugia.JPG|x96px]]
| [[File:ComuneSellano.jpg|x96px]]
| [[File:ComuneSerravalleDiChienti.jpg|x96px]]
| [[File:ComuneSpello.jpg|x96px]]
| [[File:ComuneTerni.jpg|x96px]]
| [[File:ComuneTrevi.jpg|x96px]]
| [[File:ComuneValtopina.jpg|x96px]]
| [[File:ComuneVisso.jpg|x96px]]
|-
| <small>'''Montefalco'''</small>
| <small>'''Nocera Umbra'''</small>
| <small>'''Perugia'''</small>
| <small>'''Sellano'''</small>
| <small>'''Serravalle di Chienti'''</small>
| <small>'''Spello'''</small>
| <small>'''Terni'''</small>
| <small>'''Trevi'''</small>
| <small>'''Valtopina'''</small>
| <small>'''Visso'''</small>
|}
<br>


== I Trinci Signori di Foligno ==
=== Località e Frazioni ===
=== XIV Secolo ===
Elenco Frazioni e Località del Comune di Foligno, con l'indicazione della distanza dalla città e l'altitudine sul livello del mare.<br>
Nel 1305 i Trinci divennero Signori di Foligno, cacciando i ghibellini Anastasi grazie all'aiuto di nobili spoletini e perugini.<br>
<small>(Clicca su ['''Espandi'''] per visualizzare)</small>
Il primo Signore fu Nallo (nipote del capostipite Corrado), che guidò la Signoria dal 1305 al 1318 circa. Da lui in poi i Trinci governarono assumendo la qualifica di "''Gonfalonieri di Giustizia''".<br>
<br>
Venne quindi il dominio del fratello, Ugolino I, che durò sino al 1338; lo seguirà il figlio di Nallo, Corrado I, fino al 1343. Dal 1343 al 1353 rimase in carica Ugolino Novello, ultimo ad avere i titoli menzionati.<br>
Il primo riconoscimento da parte di un sovrano, il papa Urbano V, arrivò nel 1367, quando il figlio di Ugolino Novello, Trincia Trinci, venne insignito del rango di "''Vicario Apostolico''". Trincia fu ucciso nel 1377 da alcuni esiliati ghibellini.<br>
Dal 1377 al 1386 governò il territorio il fratello di Trincia, Corrado II.


=== XV Secolo ===
{| class="mw-collapsible mw-collapsed" style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 50%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #FFFFFF;"
Dal 1386 fino al 1415, il potere passò al figlio di Trincia, Ugolino III, che divenne alleato dell'autorevole condottiero Braccio Fortebraccio, Signore di Perugia e Conte di Montone. Ugolino III, nel 1411-1412, commissionò all'artista Gentile da Fabriano gli splendidi affreschi di palazzo Trinci, secondo lo stile gotico internazionale. I lavori per la costruzione e sistemazione della residenza folignate furono realizzati tra il 1389 (con Corrado II) e il 1407. <br>
|- style="text-align: center;"
I figli che Ugolino III aveva avuto da Costanza Orsini ressero collegialmente Foligno dal 1415 al 1421: erano Niccolò, Bartolomeo e Corrado. Questi, diventato Corrado III, fu l'ultimo Signore dal 1421: la sua sicurezza e ostentazione di potere non furono gradite all'autorità pontificia; l'8 settembre 1439, il cardinale Giovanni Maria Vitelleschi conquistò Foligno e la pose sotto la guida diretta dello Stato della Chiesa.
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">''''''</span>
[[File:Croce.png|x24px]]
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Località o Frazione'''</span>
[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]]
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Km da Foligno'''</span>
 
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Mt. s.l.m.'''</span>
{| class="wikitable" style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 90%; font-size:90%; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #FFFFFF;"  
|-
|'''Nome'''
| 1
|'''Titolo'''
| Abbazia di Sassovivo
|'''Parentela'''
| 9
|'''Dal'''
| 575,8
|'''Al'''
|- style="background: #F5FAFF;"
|'''Consorte'''
| 2
|'''Figli'''
| Acqua Santo Stefano
| 19
| 926,6
|-
| 3
| Afrile
| 17
| 850
|- style="background: #F5FAFF;"
| 4
| Aghi
| 12
| 450
|-
| 5
| Ali
| 27
| 939,8
|- style="background: #F5FAFF;"
| 6
| Altolina
| 8,4
| 290
|-
| 7
| Annifo
| 33
| 874
|- style="background: #F5FAFF;"
| 8
| Arvello
| 32,5
| 825
|-
| 9
| Ascolano
| 18
| 625
|- style="background: #F5FAFF;"
| 10
| Barri
| 15
| 693
|-
| 11
| Belfiore
| 6
| 295
|- style="background: #F5FAFF;"
| 12
| Borgarella
| 24
| 858
|-
| 13
| Borroni
| 2
| 220
|- style="background: #F5FAFF;"
| 14
| Budino
| 8
| 196
|-
| 15
| Camino
| 24,4
| 825
|- style="background: #F5FAFF;"
| 16
| Cancellara
| 6
| 436
|-
| 17
| Cancelli
| 17
| 902
|- style="background: #F5FAFF;"
| 18
| Cantagalli
| 7
| 208
|-
| 19
| Capannaccio
| 4,3
|
|- style="background: #F5FAFF;"
| 20
| Capodacqua
| 13
| 371
|-
| 21
| Caposomigiale
| 29,5
| 924
|- style="background: #F5FAFF;"
| 22
| Cappuccini
| 4
| 321,6
|-
| 23
| Cariè
| 37
| 906,4
|- style="background: #F5FAFF;"
| 24
| Carpello
| 2,5
| 324
|-
| 25
| Casa del Prete
| 7
| 207
|- style="background: #F5FAFF;"
| 26
| Casa Pacico
| 19,5
| 429
|-
| 27
| Casale del Leure
| 31
| 806
|- style="background: #F5FAFF;"
| 28
| Casale della Macchia
| 28
| 810
|-
| 29
| Casale di Morro
| 21
| 830
|- style="background: #F5FAFF;"
| 30
| Casale di Scopoli
| 15
| 840
|-
| 31
| Cascito
| 17
| 920
|- style="background: #F5FAFF;"
| 32
| Casco dell'Acqua
| 8
| 210
|-
| 33
| Casenove
| 16
| 570
|- style="background: #F5FAFF;"
| 34
| Casette di Cupigliolo
| 25
| 791
|-
| 35
| Casevecchie
| 6
| 208
|- style="background: #F5FAFF;"
| 36
| Cassignano
| 35
| 740
|-
| 37
| Castello di Morro
| 21,5
| 883,9
|- style="background: #F5FAFF;"
| 38
| Castretto
| 16,5
| 604
|-
| 39
| Cavallara
| 31
| 861
|- style="background: #F5FAFF;"
| 40
| Cave
| 3
| 218
|- style="background: #F5FAFF;"
| 41
| Cerritello
| 20,3
| 824
|-
| 42
| Chieve
| 21
| 655
|- style="background: #F5FAFF;"
| 43
| Cifo
| 18
| 675
|-
| 44
| Civitella
| 19
| 940
|- style="background: #F5FAFF;"
| 45
| Colfiorito
| 27
| 760
|-
| 46
| Collazzolo
| 20,9
| 781
|- style="background: #F5FAFF;"
| 47
| Colle di Verchiano
| 23
| 818
|-
| 48
| Colle San Giovanni
| 7
| 375
|- style="background: #F5FAFF;"
| 49
| Colle San Lorenzo
| 6
| 447
|-
| 50
| Colle Scandolaro
| 4,5
| 345
|- style="background: #F5FAFF;"
| 51
| Collelungo
| 14
| 696
|-
| 52
| Collenibbio
| 26
| 975
|- style="background: #F5FAFF;"
| 53
| Colpernaco
| 3
| 295
|-
| 54
| Colpersico
| 5
| 402
|- style="background: #F5FAFF;"
| 55
| Corvia
| 2
| 218
|-
| 56
| Costa di Arvello
| 28
| 813
|- style="background: #F5FAFF;"
| 57
| Crescenti
| 21
| 782
|-
| 58
| Croce di Roccafranca
| 24,8
| 1050
|- style="background: #F5FAFF;"
| 59
| Croce di Verchiano
| 21
| 794
|-
| 60
| Cupacci
| 12
| 636
|- style="background: #F5FAFF;"
| 61
| Cupigliolo
| 25
| 856
|-
| 62
| Cupoli
| 19,5
| 820
|- style="background: #F5FAFF;"
| 63
| Curasci
| 27
| 1016
|-
| 64
| Fiamenga
| 4,5
| 212
|- style="background: #F5FAFF;"
| 65
| Fondi
| 34
| 936
|-
| 66
| Forcatura
| 30
| 850
|- style="background: #F5FAFF;"
| 67
| Fraia
| 28
| 819
|-
| 68
| Hoffmann
| 3
| 242
|- style="background: #F5FAFF;"
| 69
| La Franca
| 17
| 794
|-
| 70
| La Spiazza
| 16
| 573
|- style="background: #F5FAFF;"
| 71
| La Valle
| 5,5
| 426
|-
| 72
| Leggiana
| 14,5
| 550
|- style="background: #F5FAFF;"
| 73
| Liè
| 7
| 420
|-
| 74
| Maceratola
| 3,5
| 215
|- style="background: #F5FAFF;"
| 75
| Maestà di Colfornaro
| 12
| 460
|-
| 76
| Madonna delle Grazie
| 20
| 675
|- style="background: #F5FAFF;"
| 77
| Montarone
| 22
| 824
|-
| 78
| Morro
| 21
| 868
|- style="background: #F5FAFF;"
| 79
| Navello
| 3,5
| 259
|-
| 80
| Orchi
| 17
| 485
|- style="background: #F5FAFF;"
| 81
| Paciana
|
|
|-
| 82
| Palarne
| 31
| 876
|- style="background: #F5FAFF;"
| 83
| Pale
| 9,5
| 480
|-
| 84
| Pallailla - I Santi
| 17,3
| 618
|- style="background: #F5FAFF;"
| 85
| Perticani
| 3
| 218
|-
| 86
| Pescara I°
| 3
| 355
|- style="background: #F5FAFF;"
| 87
| Pescara II°
| 3,5
| 361
|-
| 88
| Pieve Fanonica
| 10,5
| 327
|- style="background: #F5FAFF;"
| 89
| Pisenti
| 16,5
| 792
|-
| 90
| Poggiarello
| 11,5
| 451
|- style="background: #F5FAFF;"
| 91
| Polveragna
| 32
| 830
|-
| 92
| Ponte San Lazzaro
| 26
| 701
|- style="background: #F5FAFF;"
| 93
| Ponte Santa Lucia
| 10,5
| 494
|-
| 94
| Pontecentesimo
| 9,5
| 325
|- style="background: #F5FAFF;"
| 95
| Popola
| 25
| 852
|-
|-
|'''Nallo II'''
| 96
|[[File:Croce.png|x12px]] Gonfaloniere di Giustizia
| Rasiglia
[[File:Croce.png|x12px]] Capitano del Popolo
| 19
|Figlio di Trincia III
| 636
|24 Giugno 1305
|- style="background: #F5FAFF;"
|1321 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
| 97
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Chiara di Cante Gabrielli da Gubbio
| Ravignano
|
| 8,5
* Vagnozio
| 510
* Pietro
* Ciolo
* Contessa
* Agata
* Offredo
* Ugolino
* Luciano
* Paolo
* Corrado
|-
|-
|'''Ugolino'''
| 98
|[[File:Croce.png|x12px]] Gonfaloniere di Giustizia
| Rio
[[File:Croce.png|x12px]] Capitano del Popolo
| 17
|Fratello di Nallo II
| 740
|1321
|- style="background: #F5FAFF;"
|1338 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
| 99
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Risabella Caetani (o Gaetani)
| Roccafranca
|
| 28
* Maddalena
| 802
|-
|-
|'''Corrado I'''
| 100
|[[File:Croce.png|x12px]] Gonfaloniere di Giustizia
| Roviglieto
[[File:Croce.png|x12px]] Capitano del Popolo
| 8
|Figlio di Nallo II
| 706
|1338
|- style="background: #F5FAFF;"
|13 Gennaio 1343 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
| 101
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Agnese di Baglion Baglioni di Perugia
| San Bartolomeo
|
| 2,8
* Corrado
| 360
* Rinaldo
|-
|-
|'''Ugolino II detto Novello'''
| 102
|[[File:Croce.png|x12px]] Gonfaloniere di Giustizia
| San Giovanni Profiamma
[[File:Croce.png|x12px]] Capitano del Popolo
| 4
|Fratello di Corrado I
| 264
|13 Gennaio 1343
|- style="background: #F5FAFF;"
|1353 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
| 103
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Vittoria di Petruccio da Montemarte
| San Sebastiano
| 3,6
|  
|  
* Giacomuccio
* Ottavia
* Polissena
* Rinaldo
* Trincia
* Corrado
* Bianchina
|-
|-
|'''Trincia'''
| 104
|[[File:Croce.png|x12px]] Vicario Apostolico
| San Vittore
|Figlio di Ugolino II
| 7
|1353 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
| 337
|28 Settembre 1377
|- style="background: #F5FAFF;"
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Giacoma di Niccolò d'Este
| 105
|
| Sant'Eraclio
* Ugolino
| 3
* Onofrio
| 232
* Contessa
|-
* Marina
| 106
| Santo Stefano dei Piccioni
| 6
| 355
|- style="background: #F5FAFF;"
| 107
| Scafali
| 4
| 213
|-
| 108
| Scandolaro
| 6
| 452
|- style="background: #F5FAFF;"
| 109
| Scanzano
| 5
| 265
|-
| 110
| Scopoli
| 12
| 532
|- style="background: #F5FAFF;"
| 111
| Seggio
| 19
| 916
|-
| 112
| Serra Alta
| 5,3
| 450
|- style="background: #F5FAFF;"
| 113
| Serra Bassa
| 5,1
| 425
|-
| 114
| Serrone
| 16,5
| 580,6
|- style="background: #F5FAFF;"
| 115
| Sostino
| 11
| 659
|-
| 116
| Sterpete
| 2
| 220
|- style="background: #F5FAFF;"
| 117
| Tenne
| 2,4
| 212
|-
| 118
| Tesina
| 15
| 710
|- style="background: #F5FAFF;"
| 119
| Tito
| 38
| 860
|-
|-
|'''Corrado II'''
| 120
|[[File:Croce.png|x12px]] Vicario Apostolico
| Torre di Montefalco
|Fratello di Trincia
| 7
|Dicembre 1377
| 208
|1386 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
|- style="background: #F5FAFF;"
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Anna da Montefeltro
| 121
|Senza prole
| Treggio
| 5
| 400
|-
|-
|'''Ugolino III'''
| 122
|[[File:Croce.png|x12px]] Vicario Apostolico
| Uppello
|Figlio di Trincia
| 3
|1386 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
| 382
|11 Maggio 1415
|- style="background: #F5FAFF;"
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Costanza d'Aldobrandino Orsini da Pitigliano
| 123
|
| Vallupo
* Viviana
| 21
* Agnese
| 930
* Trincia
* Drusolina
* Antonio
* Corrado
* Marsobilia
* Adrielle
* Giacoma
* Bartolomeo
* Niccolò
* Francesca
|-
|-
|'''Niccolò Trincia'''
| 124
|[[File:Croce.png|x12px]] Vicario Apostolico
| Vegnole
|Figlio di Ugolino III
| 5
|11 Maggio 1415
| 400
|10 Gennaio 1421 [[File:IcoMorte.png|x12px]]
|- style="background: #F5FAFF;"
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Tora di Rodolfo Varano da Camerino
| 125
|
| Verchiano
* Ambrosina
| 22
* Faustina
| 775
* Bianchina
* Elisabetta
|-
|-
|'''Corrado III'''
| 126
|[[File:Croce.png|x12px]] Vicario Apostolico
| Vescia
|Fratello di Niccolò
| 4
|20 Gennaio 1421
| 265
|9 Settembre 1439
|- style="background: #F5FAFF;"
|[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Armellina d'Uguccion Urbano Casali di Cortona [[File:IcoMorte.png|x12px]] Senza prole
| 127
[[File:IcoMatrimonio.png|x12px]] Costanza detta Tanza di Niccolò Orsini da Monuppello
| Vionica
|
| 20,5
* Rinaldo
| 769
* Contessa
|-
* Faustina
| 128
* Marsobilia
| Volperino
* Ugone
| 21
* Cesare
| 850
* Ugolino
* Niccolò
* Francesco
|}
|}
<br>


[[Categoria:I Trinci]]
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 90%; text-align: center; font-size:90%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
| [[File:FrazAbbaziaSassovivo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazAnnifo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazBelfiore.jpg|x96px]]
| [[File:FrazCapodacqua.jpg|x96px]]
| [[File:FrazCasenove.jpg|x96px]]
| [[File:FrazColfiorito.jpeg|x96px]]
| [[File:FrazLeggiana.jpg|x96px]]
| [[File:FrazPale.jpg|x96px]]
| [[File:FrazRasiglia.jpg|x96px]]
|-
|<small>'''Sassovivo'''</small>
|<small>'''Annifo'''</small>
|<small>'''Belfiore'''</small>
|<small>'''Capodacqua'''</small>
|<small>'''Casenove'''</small>
|<small>'''Colfiorito'''</small>
|<small>'''Leggiana'''</small>
|<small>'''Pale'''</small>
|<small>'''Rasiglia'''</small>
|-
| [[File:FrazRio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSanBartolomeo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSanGiovanniProfiamma.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSantEraclio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazScopoli.jpg|x96px]]
| [[File:FrazTorreMontefalco.jpg|x96px]]
| [[File:FrazTreggio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazVerchiano.jpg|x96px]]
| [[File:FrazVolperino.jpg|x96px]]
|-
|<small>'''Rio'''</small>
|<small>'''San Bartolomeo'''</small>
|<small>'''San Giovanni Profiamma'''</small>
|<small>'''Sant'Eraclio'''</small>
|<small>'''Scopoli'''</small>
|<small>'''Torre di Montefalco'''</small>
|<small>'''Treggio'''</small>
|<small>'''Verchiano'''</small>
|<small>'''Volperino'''</small>
|}
<br>
== Cenni di Storia ==
L'origine protostorica di Foligno risale all'epoca umbra preromana, essendo stata la città fondata dagli "Umbri Fulginates”. La Fulginia umbra (città preromana la cui fondazione risalirebbe al X secolo a.C. e di cui si hanno memorie precedenti al 500 a.C.), poi Fulginium romana, situata alla biforcazione (diverticulum) dell'antica via Flaminia (che qui si divideva in due rami) e allo sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Tinia romano) a fondovalle, ha lasciato alla città moderna l'impianto di strade rettilinee che si incrociano perpendicolarmente. Le strade sono in rapporto con quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. Dal 258 a.C. fu Prefettura e Municipio, dal 254 a.C., iscritto alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale. Nel 476 fu assoggettata da Odoacre e poi dai Goti dal 493 al 550.<br>
 
Successivamente appartenne ai Longobardi che la annessero al Ducato di Spoleto e poi ai Franchi. Appartenne al Ducato di Spoleto fino al 1198, quando fu annessa allo Stato Pontificio, da papa Innocenzo III. Nel 1255 iniziò il periodo comunale e fu assoggettata prima all'Impero e poi ai Trinci fino al 1439. Durante la prima metà del XIII secolo, fatta eccezione per il breve periodo (1237-1239) in cui si alleò con Todi, Gubbio e soprattutto con la potentissima e guelfa Perugia, Foligno fu saldamente fedele all'Impero. Sempre unico baluardo ghibellino in Umbria (escluso il periodo dei Trinci), nel XIII secolo si scontrò in quattro cruente guerre con la vicina guelfa Perugia. La prima fu combattuta tra il 1248 e il 1251, la seconda nel 1254, la terza tra il 1282 e il 1283 e la quarta tra il 1288 e il 1289. Le prime tre furono vinte dai folignati, nell'ultima ebbe invece la meglio Perugia che estese la propria sfera di influenza a Foligno. Secondo lo storico Jean-Claude Maire Vigueur, "Grundman sostiene addirittura che una vittoria di Foligno avrebbe aperto la strada in Umbria per un tipo di sviluppo economico, politico e culturale del tutto diverso, mentre la dominazione di Perugia ha fatto di essa il Mezzogiorno dell'Italia centrale, dedito principalmente alle attività agricole e subordinato, dal punto di vista commerciale e finanziario, agli uomini d'affari toscani...". La fazione ghibellina, sempre più potente fino alla morte di Federico II, fu poi soppiantata da quella guelfa nel 1254, ma nel 1268 troviamo la città nuovamente ghibellina governata da Ansaldo di Filippo degli Anastasi. Nel 1305, sconfitto Corrado degli Anastasi, con la nomina di Nallo Trinci a Gonfaloniere di Giustizia, ovvero Capitano di parte Guelfa e Capitano del Popolo, per Foligno iniziò un lungo periodo di governo signorile che terminò nel 1439 con la cacciata di Corrado Trinci per mano del cardinale Giovanni Vitelleschi, incaricato da papa Eugenio IV "de reductione communis et hominum civitatis Fulginei ad obedientiam et gremium Ecclesiae". Nel Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, sotto la signoria guelfa dei Trinci (alleati di Perugia), Foligno estese i propri confini fino all'Abruzzo. Fu questa un'epoca di notevole sviluppo economico per la città, con l'affermazione di manifatture legate alla lavorazione del legno, della carta, dei filati, della ceramica e di alcuni metalli (fra cui oro e argento). A Foligno si svolgeva anticamente (dal 20 maggio al 20 luglio di ogni anno dal 1425 e fino al 1816) una nota fiera, denominata “Fiera dei Soprastanti”, alla quale accorrevano mercanti da tutta Europa.<br>
 
Con il ritorno del dominio del Papa, Foligno tornò ad essere amministrata da magistrature comunali, anche se la loro autonomia fu più nominale che sostanziale. Proprio in quegli anni, infatti, lo Stato della Chiesa iniziò la sua riorganizzazione amministrativa e politica in modo da poter meglio controllare le periferie. I forti contrasti, sorti dopo il 1439, tra la fazione popolare e quella nobiliare terminarono nel 1460 con l'esclusione, concessa da papa Pio II all'aristocrazia cittadina, del ceto popolare dal consiglio comunale. Da allora Foligno ebbe una delle forme oligarchiche più rigide dello Stato Pontificio. Foligno è stata sempre fornitrice ufficiale di canapa dello Stato Pontificio, con la quale venivano realizzate soprattutto corde per campane. Le principali coltivazioni di canapa si sviluppavano nella zona ovest della città, in corrispondenza delle attuali Fiamenga e Budino. La città sotto lo Stato Pontificio, ne ha condiviso le sorti fino alla sua incorporazione nel Regno d'Italia.<br>
 
Durante la seconda guerra mondiale fu sede di un importante aeroporto, di caserme, di scuole militari e di industrie belliche (in particolare aeronautiche). Subì per questo numerosissimi bombardamenti angloamericani che la distrussero per circa l'80%, e a tal riguardo, la città fu poi insignita di medaglia d'argento. Nella storia della città si sono susseguiti numerosi terremoti anche di entità catastrofica: il più recente, di magnitudo 6.1, risale al 26 settembre 1997. Il sisma, con epicentro nella frazione di Annifo, causò molti danni alla città: furono maggiormente colpite, oltre ad Annifo, le altre frazioni montane, tra cui quella di Colfiorito, poiché più vicine all'epicentro rispetto al centro città. La scossa principale fu seguita da uno sciame sismico che si protrasse per quasi un anno. La scossa delle 17:23 del 14 ottobre 1997, di magnitudo 5.5, con epicentro tra Sellano e Preci, causò il crollo della lanterna del Palazzo Comunale, chiamata erroneamente anche “torrino": la scossa si verificò durante un sopralluogo dei vigili del fuoco che cercavano di mettere in sicurezza la torre e fu ripresa in diretta TV. Il 14 ottobre 2007, con una festosa cerimonia pubblica in piazza della Repubblica, si è inaugurato il completamento del restauro della parte terminale (sovrastruttura a forma di lanterna) della torre civica del Palazzo Comunale, dopo il crollo avvenuto esattamente 10 anni prima. Fra il 2008 e il 2014, nell'ambito del P.I.R. (piano integrato di recupero), il centro storico viene ripavimentato e riqualificato: vengono rifatte ex novo la rete fognaria, la rete idrica, la rete del gas metano, la rete elettrica e la rete telefonica.<br>


== Note ==  
=== Onorificenze ===
La città di Foligno è stata decorata con la ''Medaglia d'argento al Valor Civile''.<br />


<references />
[[File:ValorCivile.png|170px]]
<poem style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 60%; text-align:center; border: 1px solid #7B7B7B; background-color: #F5FAFF; padding: 5px;">
<small>''Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane.''
''Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori''.</small>
</poem>
A conferire il riconoscimento, il 16 gennaio 1961, fu il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che lo consegnò all'allora sindaco di Foligno, Italo Fittajoli.<br>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
 
=== Architetture religiose ===
<div style="column-count:3;-moz-column-count:3;-webkit-column-count:3">
* Abbazia di Sassovivo
* Basilica di Santa Maria Infraportas
* Cattedrale di San Feliciano
* Chiesa del Corpo di Cristo, detta di Betlem
* Chiesa del Santissimo Salvatore
* Chiesa di Santa Caterina
* Chiesa di Santa Maria di Pistia
* Chiesa di Santa Maria in Campis
* Chiesa di San Francesco
* Chiesa di San Giacomo
* Chiesa di San Nicolò
* Chiesa di San Paolo Apostolo
* Ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata
* Ex Chiesa di San Domenico - Auditorium di San Domenico
* Monastero di Sant'Anna
* Monastero di Santa Lucia
* Monastero di Santa Maria di Betlem
* Oratorio del Crocefisso
* Oratorio della Misericordia
* Oratorio della Nunziatella
</div>
 
=== Architetture civili ===
<div style="column-count:3;-moz-column-count:3;-webkit-column-count:3">
* Palazzo Comunale
* Palazzo Trinci
* Palazzo del Podestà
* Palazzo delle Canoniche
* Palazzo delle Logge
* Palazzo Alleori-Ubaldi
* Palazzo Barnabò alle Conce
* Palazzo Barugi-Meloni
* Palazzo Brunetti-Candiotti
* Palazzo Cantagalli
* Palazzo Cibo-Nocchi
* Palazzo Deli
* Palazzo Giusti-Orfini
* Palazzo Lezi-Marchetti
* Palazzo Orfini
* Palazzo Pesci-Maiolica
* Palazzo Pierantoni
* Palazzo Piermarini
* Palazzo Varini
* Parco dei Canapè
</div>
<br>
 
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 90%; text-align: center; font-size:90%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
| [[File:L16-Canapè02.jpg|x96px]]
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| [[File:L01-PalazzoComunale.jpg|x96px]]
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| [[File:L03-PalazzoCanoniche.jpg|x96px]]
| [[File:L04-PonteSospesoTrinci.jpg|x96px]]
| [[File:L05-PiazzaSanDomenico.jpg|x96px]]
| [[File:L06-StatuaGaribaldi.jpg|x96px]]
|-
|<small>'''Parco dei Canapè'''</small>
|<small>'''Piazza Don Minzoni'''</small>
|<small>'''Via Gramsci'''</small>
|<small>'''Via XX settembre'''</small>
|<small>'''Palazzo Comunale'''</small>
|<small>'''Cattedrale e Canoniche'''</small>
|<small>'''Palazzo delle Canoniche'''</small>
|<small>'''Ponte sospeso'''</small>
|<small>'''Piazza San Domenico'''</small>
|<small>'''Statua di Garibaldi'''</small>
|-
| colspan="3" | [[File:L08-PiazzaSanFrancesco.jpg|x96px]]
| [[File:L17-ChiesaSanPaolo.jpg|x96px]]
| [[File:L18-ChiostroSassovivo.jpg|x96px]]
| [[File:L12-PonteLiberazioneTopino.jpg|x96px]]
| [[File:L11-LeConce.jpg|x96px]]
| [[File:L13-SMariaSuffragio.jpg|x96px]]
| [[File:L15-Canapè01.jpg|x96px]]
| [[File:L14-StatuaAlunno.jpg|x96px]]
|-
| colspan="3" | <small>'''Piazza San Francesco'''</small>
|<small>'''Chiesa di San Paolo'''</small>
|<small>'''Abbazia di Sassovivo'''</small>
|<small>'''Ponte della Liberazione'''</small>
|<small>'''Le Conce'''</small>
|<small>'''S.M. del Suffragio'''</small>
|<small>'''Parco dei Canapè'''</small>
|<small>'''Statua dell'Alunno'''</small>
|}
<br>


[[Categoria:I Trinci]]
[[Categoria:Foligno]]

Versione attuale delle 22:50, 5 nov 2021

Foligno (Fulginia, Fulginium o Fulginiae in latino, Fuligno in dialetto folignate) è la terza città dell'Umbria, è situata a 234 m. sul livello del mare, al centro della Valle Umbra, in corrispondenza dello sbocco in piano e della confluenza delle valli del fiume Topino e del fiume Menotre, tributari del Tevere. Il comune di Foligno si trova in provincia di Perugia e conta 55.609[1] abitanti. La città di Foligno è il centro commerciale e industriale più ricco e importante della Valle Umbra e, per la centralità della sua ubicazione, punto d'incontro d'importanti arterie di comunicazione dell'Italia centrale, è uno dei principali nodi stradali e ferroviari dell'intera regione. Patrono della città è San Feliciano, compatrona la Madonna del Pianto. Nel 1997 la città è stata colpita, insieme ad una vasta zona lungo il confine tra Umbria e Marche, da un prolungato sciame sismico che ha seriamente danneggiato la città e le frazioni di montagna. La successiva ricostruzione, seguita da una lunga e complessa opera di riqualificazione del centro urbano, hanno fatto per lunghi anni di Foligno un cantiere a cielo aperto. Nonostante gli innumerevoli disagi, è opinione comune che Foligno oggi sia più bella che mai.


Foligno
Localizzazione

Comune di Foligno Provincia di Perugia Regione Umbria Italia

Amministrazione

Sindaco: Stefano Zuccarini
Indirizzo Municipio: Piazza della Repubblica,10
Sito istituzionale: https://www.comune.foligno.pg.it/

Territorio

Coordinate: 42° 56' 42,00 N - 12° 42' 7,20 E
Altitudine: 234 m s.l.m. (min 195 - max 1.250)
Superficie: 264,67 Km2
Abitanti: 57.146
Densità: 215,92 ab/Km2
Frazioni: Vedi elenco

Informazioni generali

Denominazione abitanti: Folignati (singolare: Folignate)
Patrono: S. Feliciano Vescovo e Martire
Giorno festivo: 24 gennaio
Codice Postale: 06034
Prefisso Telefonico: 0742
Codice ISTAT: 054018
Codice Catastale: D653

Reti di comuni

Città del Bio Città del Miele Città dell'Olio Patto dei Sindaci

Gemellaggi

La Louvière (Belgio), dal 1996
Gemona del Friuli, dal 2001
Shibukawa (Giappone), dal 2000

Posizione

Il territorio comunale è prevalentemente montano, mentre la città capoluogo si trova completamente in pianura. Il centro abitato più elevato in altitudine è la frazione di Curasci, che si trova a 1.016 m s.l.m., mentre il più basso è la frazione di Budino, posto a 196 m s.l.m.
Da un punto di vista idrografico la maggior parte del territorio comunale è nel bacino del Tevere, quindi sul versante tirrenico della dorsale appenninica, mentre una parte, gli Altopiani di Colfiorito, è collocata sul versante adriatico. Tutto il territorio comunale si trova in zona ad elevato rischio sismico, secondo la classificazione prevista dal P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003, in “zona 1” con “rischio catastrofico”.

Il clima del capoluogo e della pianura circostante è di tipo sub continentale, con inverni freddi e abbastanza umidi. Le estati sono calde e molte volte afose con diversi temporali, soprattutto in Giugno. In inverno ci sono spesso giorni con nebbia. La media di Gennaio, il mese più freddo, è di circa 5,3°, con frequenti gelate. Molto pronunciato è il fenomeno dell'inversione termica[2]. L'autunno è tiepido ed è la stagione più piovosa dell'anno. La primavera è più fredda dell'autunno, con frequenti e dannose gelate tardive. Il clima della montagna è invece quello tipico dell'Appennino Centrale, di tipo sub-alpino continentale: inverni molto freddi, con abbondanti precipitazioni nevose e venti da Nord-Est, primavere incerte (sull'altopiano di Colfiorito non sono rare le nevicate anche a fine Marzo od Aprile inoltrato) e piovose, estati fresche, ideali per la villeggiatura, autunni anch'essi piovosi e che qualche volta sono un vero e proprio anticipo d'inverno.

La pianura circostante, ricca di acque, è una delle più fertili aree agricole dell'Umbria, coltivata prevalentemente a cereali, cui si alternano foraggi e piante industriali; notevole diffusione ha il vigneto, mentre le colline intorno alla città sono ricoperte di uliveti. Una parte del territorio comunale si estende sulle montagne, a oriente, ricca di boschi e pascoli fino a raggiungere lo spartiacque appenninico, nella zona di grande interesse naturalistico denominata Altopiano di Colfiorito.

Dal centro della città si snodano quattro vie principali, una delle quali attraversa Porta Romana, ed è quella che porta a Roma; un'altra da Porta Firenze conduce in Toscana, la terza da Porta Ancona, a una certa distanza dalla città, si divide in due, conducendo quella di destra a Civitanova e quella di sinistra ad Ancona o in Romagna, la quarta per la piazza di San Domenico è la Porta Todi o di Santa Maria e conduce a Todi. La forma ovale di Foligno, ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.

Il centro storico-monumentale della città si svolge attorno alle contigue piazze della Repubblica e del Duomo. La prima è un vasto spazio regolare, contraddistinto dalla sapiente composizione di edifici di stile e forma diversi. Al romanico prospetto del fianco laterale del Duomo si contrappone il prospetto neoclassico della facciata rifatta del Palazzo Comunale, a sua volta affiancata dal cinquecentesco Palazzo Orfini e dal quattrocentesco Palazzo Pretorio. Conclude la rassegna il Palazzo Trinci, opera che risale alla fine del Trecento, rifatto nel XIX secolo secondo schemi neoclassici e oggi sede del Museo Archeologico, della Pinacoteca Civica e della Biblioteca comunale. Piazza del Duomo è invece dominata dalla maestosa presenza della Chiesa, il cui impianto originale è del XII secolo. Venne poi radicalmente riplasmato nel Rinascimento e nel Settecento, su un disegno del Vanvitelli eseguito dal Piermarini. All'aspetto rappresentativo del centro, richiamato dall'edilizia nobile di diversi palazzi urbani, si contrappone il caratteristico ambiente del quartiere medievale e degli antichi borghi: in particolare, la minuta rete di vicoli del quartiere delle Poelle e i resti delle antiche fortificazioni sul lungofiume, tra cui la torre dei Cinque Cantoni. In posizione periferica rispetto al centro storico, in piazza San Domenico, sorge la chiesa di Santa Maria Infraportas che risale all'epoca romanica. L'edificio è preceduto da un portico su colonne originali ed è dotato di una massiccia torre campanaria quadrilatera.


Panorama di Foligno


La città è attualmente suddivisa in dieci Rioni, superstiti degli originari diciassette da cui era composta nel Medio Evo. Fra suddivisioni ed accorpamenti, ai primi dell'Ottocento i Rioni arrivarono ad essere venti, poi ridotti agli attuali dieci nel 1946, anno della riesumazione della Giostra della Quintana.

Vedi pagina dedicata: Rioni di Foligno

Cartografia

Dintorni

Foligno è posta verso la metà di quella vasta pianura che si estende da Perugia a Spoleto. Questa pianura è fertilissima e le ultime pendici dei monti, che la circondano da ogni parte, sono coperte di viti e di olivi, in mezzo ai quali spuntano numerosi gruppi di case, numerose ville e innumerevoli casolari. Il Chiascio, il Topino, e il celebratissimo Clitunno, solcano e fecondano questa bella pianura che numerose città, affacciantisi sulle pendici dei monti circostanti, circondano e abbelliscono. A nord di Foligno, su di un colle ricco di olivi, spunta la vicina e antica Spello, ricca di memorie romane. A est di Foligno, Bevagna, l'antica Mevania, e a sud di questa, Montefalco, posta in superba posizione, da cui si domina gran parte dell'Umbria: a sud di Foligno, Trevi, l'antica Trebis, e alquanto più lontano l'alta Spoleto che in sé compendia tanta parte della storia medioevale d'Italia. Dal lato Est, inoltrandosi nell'Appennino attraverso la Flaminia e la Val di Chienti, si incontrano Valtopina, Nocera Umbra, Sellano ed infine le Marche.

Comuni limitrofi

Elenco dei comuni limitrofi a Foligno ordinati per distanza crescente, calcolata in linea d'area dal centro urbano.

COMUNI CONFINANTI (O DI PRIMA CORONA) DISTANZA
SPELLO 6,3 km
MONTEFALCO 7,3 km
BEVAGNA 7,6 km
TREVI 8,4 km
VALTOPINA 13,2 km
SELLANO 19,4 km
NOCERA UMBRA 19,9 km
SERRAVALLE DI CHIENTI (MC) 24,9 km
VISSO (MC) 31,5 km
COMUNI CAPOLUOGO DELL'UMBRIA
PERUGIA 31,0 km
TERNI 42,1 km
ALTRE CITTA' ITALIANE
ROMA 116,4 km
PESCARA 134,6 km
FIRENZE 150,2 km
BOLOGNA 204,9 km
NAPOLI 265,7 km
VENEZIA 279,1 km
GENOVA 346,7 km
MILANO 397,5 km
BARI 398,4 km
REGGIO CALABRIA 592,9 km


Montefalco Nocera Umbra Perugia Sellano Serravalle di Chienti Spello Terni Trevi Valtopina Visso


Località e Frazioni

Elenco Frazioni e Località del Comune di Foligno, con l'indicazione della distanza dalla città e l'altitudine sul livello del mare.
(Clicca su [Espandi] per visualizzare)

Località o Frazione Km da Foligno Mt. s.l.m.
1 Abbazia di Sassovivo 9 575,8
2 Acqua Santo Stefano 19 926,6
3 Afrile 17 850
4 Aghi 12 450
5 Ali 27 939,8
6 Altolina 8,4 290
7 Annifo 33 874
8 Arvello 32,5 825
9 Ascolano 18 625
10 Barri 15 693
11 Belfiore 6 295
12 Borgarella 24 858
13 Borroni 2 220
14 Budino 8 196
15 Camino 24,4 825
16 Cancellara 6 436
17 Cancelli 17 902
18 Cantagalli 7 208
19 Capannaccio 4,3
20 Capodacqua 13 371
21 Caposomigiale 29,5 924
22 Cappuccini 4 321,6
23 Cariè 37 906,4
24 Carpello 2,5 324
25 Casa del Prete 7 207
26 Casa Pacico 19,5 429
27 Casale del Leure 31 806
28 Casale della Macchia 28 810
29 Casale di Morro 21 830
30 Casale di Scopoli 15 840
31 Cascito 17 920
32 Casco dell'Acqua 8 210
33 Casenove 16 570
34 Casette di Cupigliolo 25 791
35 Casevecchie 6 208
36 Cassignano 35 740
37 Castello di Morro 21,5 883,9
38 Castretto 16,5 604
39 Cavallara 31 861
40 Cave 3 218
41 Cerritello 20,3 824
42 Chieve 21 655
43 Cifo 18 675
44 Civitella 19 940
45 Colfiorito 27 760
46 Collazzolo 20,9 781
47 Colle di Verchiano 23 818
48 Colle San Giovanni 7 375
49 Colle San Lorenzo 6 447
50 Colle Scandolaro 4,5 345
51 Collelungo 14 696
52 Collenibbio 26 975
53 Colpernaco 3 295
54 Colpersico 5 402
55 Corvia 2 218
56 Costa di Arvello 28 813
57 Crescenti 21 782
58 Croce di Roccafranca 24,8 1050
59 Croce di Verchiano 21 794
60 Cupacci 12 636
61 Cupigliolo 25 856
62 Cupoli 19,5 820
63 Curasci 27 1016
64 Fiamenga 4,5 212
65 Fondi 34 936
66 Forcatura 30 850
67 Fraia 28 819
68 Hoffmann 3 242
69 La Franca 17 794
70 La Spiazza 16 573
71 La Valle 5,5 426
72 Leggiana 14,5 550
73 Liè 7 420
74 Maceratola 3,5 215
75 Maestà di Colfornaro 12 460
76 Madonna delle Grazie 20 675
77 Montarone 22 824
78 Morro 21 868
79 Navello 3,5 259
80 Orchi 17 485
81 Paciana
82 Palarne 31 876
83 Pale 9,5 480
84 Pallailla - I Santi 17,3 618
85 Perticani 3 218
86 Pescara I° 3 355
87 Pescara II° 3,5 361
88 Pieve Fanonica 10,5 327
89 Pisenti 16,5 792
90 Poggiarello 11,5 451
91 Polveragna 32 830
92 Ponte San Lazzaro 26 701
93 Ponte Santa Lucia 10,5 494
94 Pontecentesimo 9,5 325
95 Popola 25 852
96 Rasiglia 19 636
97 Ravignano 8,5 510
98 Rio 17 740
99 Roccafranca 28 802
100 Roviglieto 8 706
101 San Bartolomeo 2,8 360
102 San Giovanni Profiamma 4 264
103 San Sebastiano 3,6
104 San Vittore 7 337
105 Sant'Eraclio 3 232
106 Santo Stefano dei Piccioni 6 355
107 Scafali 4 213
108 Scandolaro 6 452
109 Scanzano 5 265
110 Scopoli 12 532
111 Seggio 19 916
112 Serra Alta 5,3 450
113 Serra Bassa 5,1 425
114 Serrone 16,5 580,6
115 Sostino 11 659
116 Sterpete 2 220
117 Tenne 2,4 212
118 Tesina 15 710
119 Tito 38 860
120 Torre di Montefalco 7 208
121 Treggio 5 400
122 Uppello 3 382
123 Vallupo 21 930
124 Vegnole 5 400
125 Verchiano 22 775
126 Vescia 4 265
127 Vionica 20,5 769
128 Volperino 21 850


Sassovivo Annifo Belfiore Capodacqua Casenove Colfiorito Leggiana Pale Rasiglia
Rio San Bartolomeo San Giovanni Profiamma Sant'Eraclio Scopoli Torre di Montefalco Treggio Verchiano Volperino


Cenni di Storia

L'origine protostorica di Foligno risale all'epoca umbra preromana, essendo stata la città fondata dagli "Umbri Fulginates”. La Fulginia umbra (città preromana la cui fondazione risalirebbe al X secolo a.C. e di cui si hanno memorie precedenti al 500 a.C.), poi Fulginium romana, situata alla biforcazione (diverticulum) dell'antica via Flaminia (che qui si divideva in due rami) e allo sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Tinia romano) a fondovalle, ha lasciato alla città moderna l'impianto di strade rettilinee che si incrociano perpendicolarmente. Le strade sono in rapporto con quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. Dal 258 a.C. fu Prefettura e Municipio, dal 254 a.C., iscritto alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale. Nel 476 fu assoggettata da Odoacre e poi dai Goti dal 493 al 550.

Successivamente appartenne ai Longobardi che la annessero al Ducato di Spoleto e poi ai Franchi. Appartenne al Ducato di Spoleto fino al 1198, quando fu annessa allo Stato Pontificio, da papa Innocenzo III. Nel 1255 iniziò il periodo comunale e fu assoggettata prima all'Impero e poi ai Trinci fino al 1439. Durante la prima metà del XIII secolo, fatta eccezione per il breve periodo (1237-1239) in cui si alleò con Todi, Gubbio e soprattutto con la potentissima e guelfa Perugia, Foligno fu saldamente fedele all'Impero. Sempre unico baluardo ghibellino in Umbria (escluso il periodo dei Trinci), nel XIII secolo si scontrò in quattro cruente guerre con la vicina guelfa Perugia. La prima fu combattuta tra il 1248 e il 1251, la seconda nel 1254, la terza tra il 1282 e il 1283 e la quarta tra il 1288 e il 1289. Le prime tre furono vinte dai folignati, nell'ultima ebbe invece la meglio Perugia che estese la propria sfera di influenza a Foligno. Secondo lo storico Jean-Claude Maire Vigueur, "Grundman sostiene addirittura che una vittoria di Foligno avrebbe aperto la strada in Umbria per un tipo di sviluppo economico, politico e culturale del tutto diverso, mentre la dominazione di Perugia ha fatto di essa il Mezzogiorno dell'Italia centrale, dedito principalmente alle attività agricole e subordinato, dal punto di vista commerciale e finanziario, agli uomini d'affari toscani...". La fazione ghibellina, sempre più potente fino alla morte di Federico II, fu poi soppiantata da quella guelfa nel 1254, ma nel 1268 troviamo la città nuovamente ghibellina governata da Ansaldo di Filippo degli Anastasi. Nel 1305, sconfitto Corrado degli Anastasi, con la nomina di Nallo Trinci a Gonfaloniere di Giustizia, ovvero Capitano di parte Guelfa e Capitano del Popolo, per Foligno iniziò un lungo periodo di governo signorile che terminò nel 1439 con la cacciata di Corrado Trinci per mano del cardinale Giovanni Vitelleschi, incaricato da papa Eugenio IV "de reductione communis et hominum civitatis Fulginei ad obedientiam et gremium Ecclesiae". Nel Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, sotto la signoria guelfa dei Trinci (alleati di Perugia), Foligno estese i propri confini fino all'Abruzzo. Fu questa un'epoca di notevole sviluppo economico per la città, con l'affermazione di manifatture legate alla lavorazione del legno, della carta, dei filati, della ceramica e di alcuni metalli (fra cui oro e argento). A Foligno si svolgeva anticamente (dal 20 maggio al 20 luglio di ogni anno dal 1425 e fino al 1816) una nota fiera, denominata “Fiera dei Soprastanti”, alla quale accorrevano mercanti da tutta Europa.

Con il ritorno del dominio del Papa, Foligno tornò ad essere amministrata da magistrature comunali, anche se la loro autonomia fu più nominale che sostanziale. Proprio in quegli anni, infatti, lo Stato della Chiesa iniziò la sua riorganizzazione amministrativa e politica in modo da poter meglio controllare le periferie. I forti contrasti, sorti dopo il 1439, tra la fazione popolare e quella nobiliare terminarono nel 1460 con l'esclusione, concessa da papa Pio II all'aristocrazia cittadina, del ceto popolare dal consiglio comunale. Da allora Foligno ebbe una delle forme oligarchiche più rigide dello Stato Pontificio. Foligno è stata sempre fornitrice ufficiale di canapa dello Stato Pontificio, con la quale venivano realizzate soprattutto corde per campane. Le principali coltivazioni di canapa si sviluppavano nella zona ovest della città, in corrispondenza delle attuali Fiamenga e Budino. La città sotto lo Stato Pontificio, ne ha condiviso le sorti fino alla sua incorporazione nel Regno d'Italia.

Durante la seconda guerra mondiale fu sede di un importante aeroporto, di caserme, di scuole militari e di industrie belliche (in particolare aeronautiche). Subì per questo numerosissimi bombardamenti angloamericani che la distrussero per circa l'80%, e a tal riguardo, la città fu poi insignita di medaglia d'argento. Nella storia della città si sono susseguiti numerosi terremoti anche di entità catastrofica: il più recente, di magnitudo 6.1, risale al 26 settembre 1997. Il sisma, con epicentro nella frazione di Annifo, causò molti danni alla città: furono maggiormente colpite, oltre ad Annifo, le altre frazioni montane, tra cui quella di Colfiorito, poiché più vicine all'epicentro rispetto al centro città. La scossa principale fu seguita da uno sciame sismico che si protrasse per quasi un anno. La scossa delle 17:23 del 14 ottobre 1997, di magnitudo 5.5, con epicentro tra Sellano e Preci, causò il crollo della lanterna del Palazzo Comunale, chiamata erroneamente anche “torrino": la scossa si verificò durante un sopralluogo dei vigili del fuoco che cercavano di mettere in sicurezza la torre e fu ripresa in diretta TV. Il 14 ottobre 2007, con una festosa cerimonia pubblica in piazza della Repubblica, si è inaugurato il completamento del restauro della parte terminale (sovrastruttura a forma di lanterna) della torre civica del Palazzo Comunale, dopo il crollo avvenuto esattamente 10 anni prima. Fra il 2008 e il 2014, nell'ambito del P.I.R. (piano integrato di recupero), il centro storico viene ripavimentato e riqualificato: vengono rifatte ex novo la rete fognaria, la rete idrica, la rete del gas metano, la rete elettrica e la rete telefonica.

Onorificenze

La città di Foligno è stata decorata con la Medaglia d'argento al Valor Civile.

Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane.
Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori.

A conferire il riconoscimento, il 16 gennaio 1961, fu il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che lo consegnò all'allora sindaco di Foligno, Italo Fittajoli.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Abbazia di Sassovivo
  • Basilica di Santa Maria Infraportas
  • Cattedrale di San Feliciano
  • Chiesa del Corpo di Cristo, detta di Betlem
  • Chiesa del Santissimo Salvatore
  • Chiesa di Santa Caterina
  • Chiesa di Santa Maria di Pistia
  • Chiesa di Santa Maria in Campis
  • Chiesa di San Francesco
  • Chiesa di San Giacomo
  • Chiesa di San Nicolò
  • Chiesa di San Paolo Apostolo
  • Ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata
  • Ex Chiesa di San Domenico - Auditorium di San Domenico
  • Monastero di Sant'Anna
  • Monastero di Santa Lucia
  • Monastero di Santa Maria di Betlem
  • Oratorio del Crocefisso
  • Oratorio della Misericordia
  • Oratorio della Nunziatella

Architetture civili

  • Palazzo Comunale
  • Palazzo Trinci
  • Palazzo del Podestà
  • Palazzo delle Canoniche
  • Palazzo delle Logge
  • Palazzo Alleori-Ubaldi
  • Palazzo Barnabò alle Conce
  • Palazzo Barugi-Meloni
  • Palazzo Brunetti-Candiotti
  • Palazzo Cantagalli
  • Palazzo Cibo-Nocchi
  • Palazzo Deli
  • Palazzo Giusti-Orfini
  • Palazzo Lezi-Marchetti
  • Palazzo Orfini
  • Palazzo Pesci-Maiolica
  • Palazzo Pierantoni
  • Palazzo Piermarini
  • Palazzo Varini
  • Parco dei Canapè


Parco dei Canapè Piazza Don Minzoni Via Gramsci Via XX settembre Palazzo Comunale Cattedrale e Canoniche Palazzo delle Canoniche Ponte sospeso Piazza San Domenico Statua di Garibaldi
Piazza San Francesco Chiesa di San Paolo Abbazia di Sassovivo Ponte della Liberazione Le Conce S.M. del Suffragio Parco dei Canapè Statua dell'Alunno


  1. Al 1° gennaio 2020
  2. Sommariamente: l'aria a contatto con il terreno al calar del sole si raffredda molto rapidamente, raggiungendo temperature inferiori rispetto a quella degli strati atmosferici sovrastanti, col risultato che la temperatura risulta più bassa in pianura che in montagna.