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Giacomo Trinci (... - Roma, 1442) fu il trentaduesimo Abate dell'Abbazia di Santa Croce in Sassovivo. Era figlio di Giacomuccio di Ugolino II Trinci, nipote di Trincia e di Corrado II, cugino di Ugolino III. Protagonista di una vita dissoluta e caratterizzata da eccessi e scandali di ogni tipo, fu spesso in aperto contrasto con Corrado III Trinci, ultimo Signore di Foligno e suo contemporaneo, che non esitò a tradire quando, nel settembre del 1439, si unì alla congiura che avrebbe consegnato la città al Cardinale Vitelleschi.

I Trinci e l'Abbazia di Sassovivo

Fondata sulla fine del secolo XII, l’abbazia di S. Croce di Sassovivo, sede di una congregazione benedettina autonoma, sorta dalla federazione di tre monasteri di famiglia e di iuspatronato dei Conti di Uppello e dei loro discendenti, era stata un feudo della vecchia nobiltà folignate finché nel 1393, con l’avallo di Bonifacio IX, passò ai Trinci.
A Troiano Trinci, Abate di Sassovivo, nel 1402 successe Feliciano di Cola da Scopoli che però, nel 1409, fu deposto da Papa Alessandro V, eletto dal concilio di Pisa, che diede l’Abbazia in commenda al card. Rainaldo Brancaccio.
Si era in tempo di scisma e il cardinal Brancaccio, passato dall’obbedienza romana a quella avignosese, il 25 maggio 1410 incoronava Giovanni XXIII, succeduto ad Alessandro V. Approfittò Ugolino Trinci, legato al Papa romano, per nominare alla morte di Feliciano (1411), come Abate di Sassovivo, Giacomo figlio di Giacomuccio di Ugolino Novello Trinci, trentaduesimo della serie.

Note storiche e biografiche