La Disfida di San Rocco: differenze tra le versioni

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Il palio di San Rocco è divenuta una manifestazione storica del periodo quintanaro, merito dell'audacia del [[rione Cassero]] che, nel 1989, ha deciso di dar vita a questo evento grazie alla volontà dei propri contradaioli, alla vena artistica di Stefano Brunelli, che ha sempre dipinto ogni anno il palio destinato al rione vincitore e grazie alla sapienza di Gabriele Metelli, professore di storia folignate. Inizialmente l'invito a partecipare era destinato ai soli rioni confinanti di piazza San Domenico, ovvero la Mora e l'Ammanniti, poi successivamente, visto il successo della prima edizione, esteso a tutti i dieci rioni della città. La competizione prevedeva tre giri del percorso naturale intorno a piazza San Domenico, con la precedente fisionomia prima della ristrutturazione, e vittoria all'equipaggio rionale, composto da tre persone, più veloce a tagliare la linea del traguardo.
Il palio di San Rocco è divenuta una manifestazione storica del periodo quintanaro, merito dell'audacia del [[rione Cassero]] che, nel 1989, ha deciso di dar vita a questo evento grazie alla volontà dei propri contradaioli, alla vena artistica di Stefano Brunelli, che ha sempre dipinto ogni anno il palio destinato al rione vincitore e grazie alla sapienza di Gabriele Metelli, professore di storia folignate. Inizialmente l'invito a partecipare era destinato ai soli rioni confinanti di piazza San Domenico, ovvero la Mora e l'Ammanniti, poi successivamente, visto il successo della prima edizione, esteso a tutti i dieci rioni della città. La competizione prevedeva tre giri del percorso naturale intorno a piazza San Domenico, con la precedente fisionomia prima della ristrutturazione, e vittoria all'equipaggio rionale, composto da tre persone, più veloce a tagliare la linea del traguardo.<br>
La manifestazione, nel tempo, ha cambiato nome, ora "disfida di San Rocco", ma non le caratteristiche fondamentali alla riuscita dell'evento. Divertimento, sana competizione tra i popolani dei dieci rioni e vari aneddoti legati alla tradizione della manifestazione. Il più famoso è la cabala, nata nel mondo quintanaro, che vedeva il rione vincitore della disfida di San Rocco incapace di ripetersi al "campo de li Giochi", scaramanzia non trova alcuna conferma nelle statistiche, ci sono stati rioni capaci di vincere entrambe le competizioni nello stesso anno. Una cabala che, nonostante la sua non veridicità, insieme ad altri aneddoti, ha dato folklore ad un evento nato a fari spenti nel lontano 1989, cresciuto nel tempo e capace di trasmettere a pieno la passione quintanara in tutti i suoi valori, tanto da diventare presenza fissa nel calendario ufficiale dell'Ente Giostra della Quintana di Foligno.

Versione delle 10:44, 8 set 2021

Locandina del Palio

Il palio di San Rocco è divenuta una manifestazione storica del periodo quintanaro, merito dell'audacia del rione Cassero che, nel 1989, ha deciso di dar vita a questo evento grazie alla volontà dei propri contradaioli, alla vena artistica di Stefano Brunelli, che ha sempre dipinto ogni anno il palio destinato al rione vincitore e grazie alla sapienza di Gabriele Metelli, professore di storia folignate. Inizialmente l'invito a partecipare era destinato ai soli rioni confinanti di piazza San Domenico, ovvero la Mora e l'Ammanniti, poi successivamente, visto il successo della prima edizione, esteso a tutti i dieci rioni della città. La competizione prevedeva tre giri del percorso naturale intorno a piazza San Domenico, con la precedente fisionomia prima della ristrutturazione, e vittoria all'equipaggio rionale, composto da tre persone, più veloce a tagliare la linea del traguardo.
La manifestazione, nel tempo, ha cambiato nome, ora "disfida di San Rocco", ma non le caratteristiche fondamentali alla riuscita dell'evento. Divertimento, sana competizione tra i popolani dei dieci rioni e vari aneddoti legati alla tradizione della manifestazione. Il più famoso è la cabala, nata nel mondo quintanaro, che vedeva il rione vincitore della disfida di San Rocco incapace di ripetersi al "campo de li Giochi", scaramanzia non trova alcuna conferma nelle statistiche, ci sono stati rioni capaci di vincere entrambe le competizioni nello stesso anno. Una cabala che, nonostante la sua non veridicità, insieme ad altri aneddoti, ha dato folklore ad un evento nato a fari spenti nel lontano 1989, cresciuto nel tempo e capace di trasmettere a pieno la passione quintanara in tutti i suoi valori, tanto da diventare presenza fissa nel calendario ufficiale dell'Ente Giostra della Quintana di Foligno.